Il Centro Nuoto, gestore della piscina comunale, attiva cinque nuove procedure di mediazione assistita e chiede un altro risarcimento al Comune, questa volta per 250mila euro. Poco più di due settimane fa, la cooperativa aveva notificato all’Amministrazione l’attivazione di tre procedure per 110mila euro. Adesso, la cooperativa ne ha appena notificate altre cinque, con richieste da 50mila euro ciascuna. La comunicazione è stata inviata via pec nel pomeriggio di venerdì. Il mediatore, adesso, ha trenta giorni di tempo per convocare le parti e trovare una soluzione, altrimenti le contestazioni sfoceranno in un procedimento civile. Le nuove richieste di risarcimento riguardano una serie di rapporti intercorsi tra il Comune e il Centro Nuoto.
In appena due settimane sono state attivate otto procedure di mediazione, obbligatorie prima di passare alle cause vere e proprie per ogni contestazione che non supera i 50mila euro, con una richiesta complessiva di 360mila euro all’ente. La cooperativa, assistita dall’avvocato Alessandro Torelli del foro di Pistoia, sta valutando ulteriori azioni verso il Comune. "Abbiamo fatto inviare cinque proposte di stipula di negoziazione assistita – conferma il Centro Nuoto sui social – per altrettante azioni legali nei confronti dell’Amministrazione. Per trasparenza lo comunichiamo, per riservatezza non divulghiamo alcun dettaglio nello specifico. Sono in corso valutazioni di altre situazioni con il nostro legale di fiducia per le strade da intraprendere". Il tema del contenzioso con il gestore della piscina comunale sarà discusso in seduta segreta nel consiglio comunale di martedì prossimo, in programma alle 20.30.
Una decisione che, seppur motivata da quanto prevede la legge, ha fatto storcere la bocca a più di uno tra la minoranza. Nei giorni scorsi, la notifica delle prime tre procedure di mediazione, con richieste complessive per 110mila euro, ha fatto molto discutere in città. La prima negoziazione riguarda l’ipotesi di un comportamento lesivo da parte di un assessore nei confronti del Centro Nuoto, alla fine del 2020. Per questo episodio, vengono chiamati a rispondere in solido con lui anche gli altri esponente della giunta, che in quel periodo facevano parte dell’amministrazione. Il risarcimento richiesto è di circa 50mila euro. L’altra ipotesi di comportamento lesivo riguarda le azioni di un dipendente. A risponderne è chiamato il Comune, per circa 50mila euro. L’amministrazione, infine, per una contestazione sul calcolo dei tributi, è chiamata a dare un altro risarcimento da 10mila euro. Lo scontro tra il gestore della piscina e l’amministrazione si sta facendo sempre più serrato, con il Centro Nuoto ormai sceso sul piede di guerra.
Daniele Bernardini