REDAZIONE MONTECATINI

Certificati a Pantaleoni: 10 medici indagati

Mossa della Procura nel processo al viceispettore della Polstrada. "Lombosciatalgia e gastrite già accertate da commissione ministeriale"

Sono indagati dalla Procura, per falso, dieci medici, anche specialisti, che hanno presentato una serie di certificati per attestare malattie del viceispettore Gianluca Pantaleoni della polizia stradale di Lucca, distaccato alla sottosezione di Montecatini fino al momento del suo arresto, avvenuto alla fine del 2019.

Ieri nelle aule del tribunale di Pistoia è ripreso il dibattimento del processo a carico di Pantaeoni che lo vede imputato di 14 capi di accusa, tra cui circonvenzione di incapace, riciclaggio, autoriciclaggio e corruzione impropria. La seduta ha rischiato di slittare perché l’ispettore aveva contratto il Covid e ha trascorso 11 giorni in isolamento.

"Durante l’udienza – spiega Pantaleoni – abbiamo scoperto che dieci medici che hanno certificato che soffro di lombosciatalgia e gastrite per cause di servizio, sono indagati dalla Procura della Repubblica per falso. Sono rimasto davvero stupito: queste patologie erano già state accertate in precedenza da una commissione del ministero degli Interni".

Nel dibattimento un militare della guardia di finanza ha ricostruito la movimentazione di 900mila euro da parte del poliziotto. L’accusa ha rinunciato al controesame dell’imputato sul tema del riciclaggio. "Alle domande del mio difensore – prosegue Pantaleoni – l’avvocato Giovanni Cantelli del Foro di Napoli Nord ho chiarito di aver speso quei soldi per gioco e motivi personali. Negli anni tra il 2016 e il 2019 tra l’altro era già di fatto impossibile fare riciclaggio con il gioco d’azzardo legale che praticavo io". Nella prossima seduta, tra una settimana, saranno ascoltati testimoni della difesa.

Pantaleoni, ex-segretario nazionale dei sindacati Consap e Uil-Polizia, è stato arrestato al termine di un’indagine condotta dalla Squadra mobile di Pistoia, in collaborazione con la Polstrada di Firenze. Ha trascorso un periodo iniziale di custodia cautelare nelle case circondariali di Sollicciano e Pistoia, per poi passare agli arresti domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico, fino all’attuale obbligo di dimora a Pieve a Nievole. Il Tribunale del riesame di Firenze recentemente ha respinto l’istanza di revoca di quest’ultimo provvedimento. Dopo oltre due anni, Pantaleoni è ancora sotto misura cautelare.

Daniele Bernardini