Acque agitate nella cittadina senese. Per il sindaco di Chianciano Andrea Marchetti, un socio al 3% non può bloccare il progetto di rinascita delle Terme. "Il Gruppo Villa Maria – dice infatti il primo cittadino a La Nazione – è l’unico a non aver risposto sul diritto di prelazione per il 40% messo in vendita da Mps. Non ha né rinunciato né esercitato il diritto. E il tempo sta scadendo, il 22 febbraio il progetto di sviluppo delle Terme di Chianciano potrebbe essere cancellato". Non sono momenti facili nella città termale, le speranze che si erano riaccese a novembre dopo l’offerta di acquisto di Massimo Caputi, presidente Federterme e patron di Saturnia, si alternano a frustrazioni.
"A novembre il Monte - ricorda il sindaco - ha scritto a tutti i soci in merito all’offerta di acquisto del suo 40%. Banca Centro, Comune, Regione, albergatori, l’Università di Pittsburgh, la Fises, la clinica di Arezzo, hanno risposto in fretta, rinunciando alla prelazione. Solo Villa Maria non ha ancora deciso". Il timore dell’amministrazione è che Saturnia si defili. "Non c’è un piano di sviluppo fuori da quello di Caput – dice il sindaco – i. Non c’è un futuro per le Terme senza un progetto almeno triennale".