Il Ministero per l’agricoltura ha pubblicato il decreto che stabilisce la classificazione degli ippodromi. Il Sesana si trova al quindicesimo posto negli ippodromi del trotto, su un totale di 25 impianti. Due posizioni in più rispetto alla prima bozza uscita in occasione della presentazione avvenuta lo scorso mese a Verona durante la Fieracavalli. Un dato che non è fine a sè stesso, ma che da ora in poi farà da guida per montepremi e sovvenzioni dal 2026. Va comunque detto che la classifica, come è stato spiegato dai vertici del Masaf "è dinamica", e quindi Montecatini ha tutto il tempo per risalire la classifica, contando specialmente sui servizi di ospitalità e di offerta al pubblico. In questa prima fase invece a prevalere sono stati gli aspetti tecnici. Si spiega così come mai Follonica che ha una pista di 1.400 metri (la più lunga in Italia assieme a quella di Siracusa) si trovi al dodicesimo posto.
Sempre rimanendo in Toscana c’è da registrare il tonfo dell’ippodromo di Firenze che nella prima bozza era undicesimo nella prima bozza ed è scesa di sette posizioni. Ma come si diceva, niente è definitivo. "Torno a ribadire – ha spiegato il sottosegretario con delega all’ippica Patrizio La Pietra – che la classificazione è suscettibile di mutamenti grazie proprio al concetto dinamico che vogliamo applicare. In parole povere chi più e soprattutto meglio investe nel futuro degli ippodromi sarà premiato, di anno in anno, proprio per la sua capacità di alzare la qualità del sistema impiantistico nazionale. Questo non è un traguardo, ma un punto di partenza certo, basato su dati oggettivi, tecnici, che fanno una fotografia precisa degli impianti. Successivamente, con l’imminente costituzione di una specifica commissione, sarà valutato anche l’aspetto qualitativo del singolo impianto".
L’esponente di Fratelli d’Italia ha parlato di "cambio epocale per l’ippica", con la pubblicazione di questo decreto. Una classificazione che comunque sta facendo parecchio discutere all’interno dell’ippica. E non mancano le voci critiche come quella dell’ex ad di Snai Giorgio Sandi: "Non ha senso dire che un ippodromo è primo o decimo – ha affermato – mentre ha senso individuare gli ippodromi di riferimento per i territorio in funzione della presenza di allevamenti, scuderie, presenze di operatorI. Purtroppo l’errata classificazione fatta dal Masaf ad opera di persone che non conoscono l’ippica ed il territorio è un pasticcio, non porterà niente di buono, sarà inevitabilmente oggetto di ricorsi e finirà per danneggiare gli operatori tutti".