
Titolari e dipendenti del caffè-pasticceria "Sweet" di via Balducci
Montecatini Terme (Pistoia), 29 aprile 2020 - Da ieri l'altro i bar possono fornire servizio da asporto e lo Sweet di via Balducci ha aderito: "Ieri mattina abbiamo venduto il primo cappuccino e cornetto in modalità ‘to go’, come si dice all’estero - racconta Michela Grieco, titolare del bar pasticceria insieme al marito Daniele - e si spera che nei prossimi giorni il servizio prenda un po’ di vigore. Per il resto ci destreggiamo con le consegne a domicilio, lo facciamo per amore dei nostri clienti, anche se la cosa non è sempre facile: l’altro giorno siamo andati fino a Serravalle solo per portare quattro cornetti. Ci spiace che per noi la riapertura arrivi solo a giugno: ieri pomeriggio avevamo già iniziato la sanificazione dell’impianto di condizionamento con una ditta specializzata che ci rilascerà la certificazione da appendere all’ingresso: abbiamo ben sette macchine e la cosa è impegnativa anche dal punto di vista economico, ma avevamo tanto voglia di ripartire. Intanto, i nostri clienti ci scrivono continuamente su Facebook, ci fanno compagnia in questa lunga attesa e ci raccontano che quello che manca loro di più è la normalità di una mattinata qualunque con colazione al bar, brioche e cappuccino".
«Anche nel nostro caso le consegne a domicilio sono l’unica possibilità che abbiamo per continuare a lavorare un po’ - aggiunge Giacomo Giovannini, titolare dell’omonima pasticceria di corso Matteotti - e cerchiamo di organizzarle in modo da ottimizzare il processo di produzione e distribuzione, raggruppando cioè i giorni di lavorazione sui semilavorati e circoscrivendo le consegne a un paio di mezze giornate intorno al weekend, in cui raggruppiamo una sessantina di ordini. Abbiamo ridotto il ventaglio dei prodotti offerti, cercando di non far mancare i dolci più amati, dai profiteroles ai millefoglie, e nemmeno i panini; ma certo dobbiamo fare i conti con una fase non facile da gestire: i nostri venti dipendenti sono tutti in cassa integrazione e gestiamo l’emergenza direttamente in famiglia tra fratelli e nipoti. Ci spiace dover aspettare giugno per riaprire, ma allo stesso tempo vogliamo farlo in sicurezza e soprattutto nel modo giusto: non so se proporremo il servizio da asporto perché, lavorando solo con prodotti freschi, abbiamo bisogno di poter contare su un certo afflusso di clienti e quindi occorre che la gente torni prima a passeggiare serenamente lungo le strade".
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