Comune citato come responsabile civile nel procedimento contro il comandante Domenico Gatto e sei agenti della polizia municipale, in base alla richiesta presentata dall’avvocato Claudio Del Rosso, legale di Giannetto Iacometti, dalla cui denuncia sarebbero partite le indagini sull’attività del comando di via del Salsero. La richiesta è stata avanzata ieri nell’udienza preliminare al tribunale di Pistoia, davanti al Gup Patrizia Martucci. I legali dei sette imputati hanno dichiarato che tutti i loro assistiti accetterannoi di affrontare il rito ordinario. I pubblici ministeri Leonardo De Gaudio e Luisa Serranti hanno chiesto il rinvio a giudizio di Gatto e di altri sei agenti in servizio all’epoca dei fatti, a conclusione delle indagini che vedono varie ipotesi di reato, dal falso in atto pubblico, alle lesioni e calunnie. Gli accertamenti, coordinati dalla Procura, sono state svolti dalla Squadra mobile.
L’avvocato Pamela Bonaiuti di Prato, difensore di Gatto e di Manrico Cecchini, precisa cosa si intende per responsabilità civile del Comune. "E’ come quando avviene un incidente stradale – sostiene – e il danneggiato è pagato dall’assicurazione anche se questa è del tutto estranea ai fatti. I miei assistiti e gli altri indagati hanno scelto il rito ordinario. L’udienza preliminare vera e propria, per consentire al Comune di costituirsi per la citazione relativa alla responsabile civile, si terrà il 20 marzo". Al momento l’ente non si è costituito neanche parte civile contro gli indagati.
Il 14 luglio scorso la polizia di Stato ha arrestato Gatto e Cecchini, sottoponendoli agli arresti domiciliari, poi trasformati nel divieto di dimora in città. Entrambi sono sospesi dal lavoro. Il divieto di dimora era stato fissato anche per Andrea Albano: il provvedimento è stato poi revocato e questi al momento non è sottoposto ad alcuna misura. Le indagini della polizia hanno riguardato anche altri agenti. Sebbene le accuse nei loro confronti siano meno gravi, i pubblici ministeri hanno chiesto il rinvio a giudizio anche per Fabrizi, Neri, Landi e Marino, tutti in servizio all’epoca dei fatti. Cecchini deve rispondere all’accusa di lesioni personali: il 4 aprile 2020, secondo gli inquirenti, durante un controllo anti Covid, strattonò Giannetto Iacometti, allora 77enne, causandogli lesioni con abuso di potere e l’aggravante di aver agito approfittando del fatto che l’altro, data l’età, non poteva difendersi. Cecchini avrebbe minacciato Iacometti di ammanettarlo, di portarlo al comando e denunciarlo per oltraggio a pubblico ufficiale se avesse sporto querela. Per questo Cecchini è accusato anche di tentato delitto e tentata concussione.
Gatto e Cecchini sono accusati anche di sequestro di persona; il 18 maggio 2021 è stato intimato dall’agente di seguirlo al comando, dove insieme al comandante lo avrebbe trattenuto senza apparente motivo e senza redigere un verbale.
Daniele Bernardini