Pistoia, 14 gennaio 2025 – Alla lettura della sentenza molte di loro sono scoppiate a piangere. Poi si sono abbracciate e si sono strette, un modo per sfogare insieme la tensione accumulata. C’erano quasi tutte, ieri mattina, nell’aula collegiale del tribunale di Pistoia, le ragazze che si sono costituite parti civili, rappresentate dagli avvocati Simona Selvanetti e Deborah Pistoresi del foro di Lucca nel procedimento che vedeva imputato un ex psicologo della Valdinievole, 47 anni, accusato di abusi aggravati, per il fatto che sarebbero stati compiuti anche su minorenni che erano a lui affidate per ragioni di cura. Abusi che sarebbero avvenuti negli anni, dal 2013 al 2023, proprio nell’esercizio della sua professione, in molti casi come psicologo incaricato di gestire lo sportello di ascolto che gli istituti scolastici mettono a disposizione dei giovani studenti, per rispondere ai loro bisogni e alle fragilità che spesso emergono in quel delicato periodo della vita.
Il pubblico ministero Giuseppe Grieco, che ha diretto le complesse indagini svolte dagli uomini del commissariato di Montecatini, aveva chiesto una condanna, in abbreviato, a otto anni di reclusione. Il giudice Luca Gaspari ha superato questa stessa richiesta, condannando l’ex psicologo a dieci anni di reclusione, oltre all’interdizione in perpetuo da tutti i pubblici uffici e da qualsiasi incarico negli istituti scolastici o in istituti che riguardino soggetti minorenni. Inoltre il giudice ha condannato l’uomo al risarcimento dei danni in favore delle vittime da stabilirsi in sede civile, disponendo il versamento di una provvisionale pari a diecimila euro per nove delle parti civili, tremila per un’altra di esse, oltre al pagamento delle spese processuali.
L’indagine era partita nel 2023 a seguito della denuncia di una delle giovani vittime, dopo che già un’altra ragazza si era rivolta ad un centro anti violenza. E così sono emersi racconti assai simili, di pratiche che nulla avrebbero avuto a che fare con quelle previste dalla deontologia professionale: palpeggiamenti e tecniche che contemplavano un contatto fisico, come quando lo psicologo nel suo studio sarebbe arrivato addirittura a stendersi con il proprio corpo sulle sue pazienti. Gli avvocati dello psicologo, Mauro Cini e Giovanni Flora del foro di Prato hanno già annunciato che faranno ricorso in appello.