Confisca milionaria all’albergatore: "Ricavi da transazioni al nero"

"Francesco Rastelli ha iniziato la sua vita criminale in giovane età e perlopiù con delitti di rilievo economico, fatto che emerge dal casellario giudiziario. Risultano a suo carico numerosi procedimenti pendenti, caratterizzati sempre da fatti delittuosi di natura patrimoniale. Ritiene pertanto questa Corte ampiamente sussistente la sua pericolosità generica quale uno dei presupposti per l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca". Sono molto chiare le parole espressa dalla terza sezione della Corte di Appello di Firenze nella sentenza definitiva in merito alla confisca del patrimonio di circa dieci milioni di euro, tra alberghi, società di gestione di hotel, un tour operator e immobili nei confronti dell’imprenditore, a causa della sproporzione tra patrimonio e reddito "Gli atti difensivi – prosegue l’autorità giudiziaria – non hanno fornito una plausibile spiegazione circa la provenienza lecita dei flussi finanziario di svariate centinaia di migliaia di euro che hanno consentivano l’inizio della storia imprenditoriale di Rastelli in Toscana. All’età di 19 anni è stato condannato per associazione a delinquere e rapina, proseguendo la sua carriera delinquenziale, caratterizzata dall’abituale commissione di fatti delittuosi di sempre maggio rilievo economico che trova il suo apice nel periodo 2002-2007, per proseguire tuttavia anche nel periodo successivo, sino al 2019, con fatti di rilevanza minore".

In base ai dati conoscitivi emersi dalle scritture contabili delle società sequestrate, secondo la Corte di Appello, "emerge sicuramente una gestione imprenditoriale non trasparente e produttiva anche di danno per le società, ma soprattutto fanno rilevare il persistere di ingenti flussi di denaro di difficile ricostruzione e di ricavi derivanti da transazioni al nero".

Da. B.