Confisca per 10 milioni. Sentenza definitiva della Corte d’Appello contro l’albergatore

I giudici di Firenze: "Sproporzione fra le somme transitate sui conti e le dichiarazioni dei redditi presentate da Rastelli, dalla moglie e dal padre".

Confisca per 10 milioni. Sentenza definitiva della Corte d’Appello contro l’albergatore

Confisca per 10 milioni. Sentenza definitiva della Corte d’Appello contro l’albergatore

Dieci milioni di euro confiscati, tra soldi, alberghi, società di gestione di hotel, tour operator, oltre ad appartamenti e automobili di lusso. La Corte di Appello di Firenze ha confermato in via definitiva il provvedimento nei confronti di Francesco Rastelli, albergatore campano residente a Montecatini. La sproporzione tra i redditi e l’effettivo patrimonio, insieme a un’ampia serie di precedenti penali, hanno permesso di colpire queste proprietà. Nell’estate del 2020 gli uomini del centro operativo della Dia di Firenze effettuarono il sequestro di due fabbricati a uso alberghiero, le società di gestione di tre hotel, un tour operator con sedi a Roma e a Venezia, un appartamento di lusso al Kursaal, conti correnti e otto automobili di valore e moto di grossa cilindrata. A Montecatini vene sequestrata la società Hotel delle Terme Srl, a cui fa riferimento la gestione dell’Hotel Terme & Pellegrini, di cui i proprietari dell’immobile sono del tutto estranei ai fatti, l’immobiliare Rastelli, a cui fanno riferimento le proprietà dell’Hotel Medici, in via Montebello, dell’Hotel Fonti, in via San Francesco, e del grande appartamento nel complesso del Kursaal, in cui viveva la famiglia Rastelli. A queste vanno aggiunte Tuo Srl, con sede a Roma, titolare di un tour operator, e Antò Srl, specializzata in affitto di aziende, dove l’immobiliare Rastelli partecipava con il 50%.

Gli inquirenti, nel corso delle indagini, hanno accertato una sproporzione tra la ricchezza accumulata negli anni e i redditi dichiarati. L’imprenditore ha riportato condanne anche per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, detenzione di armi, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Gli inquirenti considerano Rastelli vicino al clan camorristico Formicola. La sentenza della Corte di Appello che conferma in modo definitivo la confisca dei beni è lapidaria. "Dall’ingente flusso di denaro transitato sui conti di Rastelli – dice l’autorità giudiziaria –il cui esame rileva la sussistenza di fatto di otto indici tra quelli che secondo la Banca d’Italia sono sintomatici dell’attivita’di riciclaggio emergono la sproporzione tra le somme transitate e le dichiarazioni reddituali di Rastelli, della moglie e anche del padre, la riconducibilità delle somme a proventi di reato, la derivazione dei flussi in entrata (e mai in uscita) verso esponenti del clan Formicola, l’utilizzo di tali somme per gli investimenti imprenditoriali".

In questi anni il commercialista Gennaro Scalamandrè è stato nominato amministratore giudiziale dei beni confiscati. "Le strutture alberghiere – spiega il professionista – e il Tour Operator non hanno mai chiuso . Gli hotel sono stati utilmente impiegati per ospitare i malati di Covid, le accoglienze di prima emergenza dei migranti e dei profughi ucraini, dando lavoro e fornendo quasi 100mila posti letto al sistema sanitario e all’emergenza migratoria. Le sfarzose autovetture sono state vendute all’asta o assegnate alle forze di polizia, mentre i conti correnti sono stati incamerati dalli Stato".

Gli alberghi Le Fonti e Medici, insieme all’appartamento, sono ora nella disponibilità dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati alle mafie. Francesco Rastelli a marzo è stato arrestato dalla Finanza di Bologna con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal ’metodo mafioso’.

Daniele Bernardini