Quei paradossi del green pass: "Ho avuto il covid, niente vaccino"

Qualche insegnante non può avere la carta verde. "Tamponi a oltranza?"

Vaccino

Vaccino

Monsummano Terme (Pistoia), 8 settembre 2021 - E nella giungla delle date da vaccino, prima dose, seconda dose, immunizzazione da contagio, non poteva mancare il caso limite del green pass in scadenza per i professori e docenti. L’inizio della scuola è alle porte e molti insegnanti non sanno ancora cosa devono e cosa possono fare per tornare a lavoro perché hanno il green pass in scadenza e per questioni burocratiche non possono fare la seconda dose di vaccino.

Se ne parla a Monsummano e non solo, tra il personale che sta cominciando a preparasi al rientro e che è rimasto intrappolato in una situazione paradossale perchè ha fatto il vaccino oppure ha contratto il covid... troppo presto. In particolare il problema sollevato da alcuni insegnanti riguarda nello specifico il fatto che non riescono, nella giungla della normativa e della burocrazia legata al green pass obbligatorio per lavorare, ad avere risposte certe. Si tratta di personale che non può fare la seconda dose del vaccino perché non prevista dal momento che hanno contratto il covid dopo la prima dose e che, per questo hanno un green pass con scadenza di soli 6 mesi.

Cosa devono fare? Possono andare a lavoro o devono farsi 3 tamponi la settimana che oltre ad essere invasivi nel sistema orofaringeo sarebbero anche un bel costo aggiuntivo? Il dubbio agli insegnanti è sorto quando, nei giorni scorsi, il governo ha ventilato una possibile proroga delle scadenze da 9 a 12 mesi, ma solo per quelli completamente vaccinati o per chi prima ha avuto il covid e poi ha fatto una dose. Intanto alcuni docenti si sono rivolti al sindacato, la Cgil, dove non hanno saputo fornire loro, da quanto sostengono, alcuna risposta certa, mentre "al numero verde della regione Toscana e al 1500 – dicono il gruppo di docenti – dicono che è una falla del sistema", Oltre all’amarezza di sentirsi non tutelati e abbandonati a se stessi devono affrontare anche la bessa della prospettiva di farsi, e pagarsi autonomamente, un tampone ogni 48 ore.

Arianna Fisicaro