Crolla un simbolo di degrado. Abbattuta la ciminiera di Veneri: "Presto una nuova struttura"

La costruzione sarà al chiuso e dotata di impianti filtranti. Sarà utilizzata per lo stoccaggio dei fanghi

Crolla un simbolo di degrado. Abbattuta la ciminiera di Veneri: "Presto una nuova struttura"

Stretta di mano fra Leonello Benedetti e il sindaco Riccardo Franchi

È terminato con l’abbattimento della ciminiera di 30 metri il lavoro di smontaggio dell’impianto di incenerimento di Veneri. Il camino, eretto al fianco del depuratore, era costituito da tre tonnellate di acciaio, e con il passare degli anni era diventato un simbolo del degrado che l’intera struttura, mai realmente entrata in funzione da quando venne costruita, negli anni ’80. "Adesso stiamo attendendo l’autorizzazione per iniziare il lavoro per la realizzazione della nuova struttura – spiega l’ingegnere Leonello Benedetti, presidente del Consorzio del Torrente Pescia – un nuovo capannone più basso, alto circa 10 metri, contro i 15 dell’attuale".

Il nuovo immobile sarà interamente chiuso, non sarà semplicemente una tettoia, come la vecchia struttura, e verrà dotato di impianti filtranti; sarà utilizzato per lo stoccaggio dei fanghi. Sono due le tipologie di fanghi, sottoprodotto della depurazione, che verranno stoccati nella nuova struttura: la maggior parte sarà composta da carbonato di calcio, che verrà inviato alle mattoniere per creare l’impasto; il fango biologico, invece, che costituisce la quantità minore, sarà opportunamente smaltito. "Stoccando i fanghi in una struttura chiusa si limitano gli odori – afferma Benedetti –. Diventa, quindi, una mitigazione ambientale importante. Noi lavoreremo meglio, per il vicinato migliorerà la situazione".

Dal momento in cui arriveranno i permessi dall’amministrazione comunale pesciatina, richiesti nel 2023, il Consorzio del Torrente Pescia, ente privato di proprietà di un consorzio di aziende e di Confindustria Toscana Nord che si occupa della depurazione delle acque reflue del comparto cartario di Pescia e Villa Basilica, è pronto a portare a termine l’intervento. Nel comparto sono impiegati 350 operatori assunti, oltre 1000, invece, i lavoratori dell’indotto.

"La prima prospettiva – aggiunge il sindaco Riccardo Franchi – è quella di rendere la struttura più moderna, di minore impatto ambientale. Un impianto che non crei più tutti quei problemi che, negli anni, denunciavano i residenti, in particolare quelli di Veneri. L’auspicio è che la nuova struttura ci restituisca una parte del nostro territorio più sicura e vivibile, dal punto di vista ambientale".

Emanuele Cutsodontis