
Anziana (Dire)
Montecatini, 11 agosto 2022 - Il tribunale di Pistoia ha ordinato all’Asl Toscana Centro di riprendere "la somministrazione di assistenza infermieristica domiciliare quotidiana a una donna di 90 anni, residente un Valdinievole, con personale specializzato, compresa la fornitura di materiale medico per la cura di patologie da cui la stessa è affetta, concordando con il figlio gli orari di accesso all’abitazione della paziente".
L’ordinanza d’urgenza richiesta dal figlio della donna, assistito dall’avvocato Andrea Ceccobelli del Foro di Pistoia, grazie a una prima valutazione dei documenti presentati, ottiene l’emissione di un decreto inaudita altera parte, vale a dire senza che sia stata ascoltata l’azienda sanitaria, in attesa della prossima seduta del processo.
La donna, colpita nel 2018 da una grave embolia polmonare massiva, è invalida civile al 100%. È portatrice di catetere vescicale, Peg per essere alimentata tramite nutri-Pompa e soluzione enterale, viene spostata con sollevatore elettrico, ed è affetta da demenza, stipsi cronica, coliche gassose, nevralgia del trigemino, decubiti alle spalle, alle orecchie, alle anche, al sacro, frale ginocchia, oltre a malattie della pelle e irritazioni continue.
Dopo la prima dimissione dall’ospedale di Pescia, due-tre infermieri andavano a casa della donna tre volte alla settimana per fornire assistenza. Tutto questo in collaborazione con il figlio che non ha ancora ottenuto il dovuto riconoscimento dallo Stato. L’assistenza, dice il ricorso, pur se non esaustiva per i bisogni effettivi della donna, all’epoca si mostrava efficace quantomeno in termini di monitoraggio ed evoluzione della malattia.
Oltretutto, il figlio è così assorbito dalla situazione della madre, da non poter più attendere alle sue esigenze lavorative e del vivere quotidiano. Ad aprile 2021, senza alcun preavviso dell’Asl Toscana Centro, il servizio è stato interrotto, dopo due anni e 8 mesi. Adesso, la prima ordinanza del tribunale segna un punto a favore della donna e del figlio.