REDAZIONE MONTECATINI

Da due anni solo sconfitte. Cercasi riscatto

Il derby delle Terme a Montecatini Terme si gioca al PalaCarrara di Pistoia, con La T Tecnica Gema in cerca di rottura della maledizione contro i rivali.

Da due anni solo sconfitte. Cercasi riscatto

Il derby delle Terme a Montecatini Terme si gioca al PalaCarrara di Pistoia, con La T Tecnica Gema in cerca di rottura della maledizione contro i rivali.

È una vigilia di poche parole e di trepidante attesa, quella del derby delle Terme numero quattordici in casa La T Tecnica Gema. La stracittadina montecatinese in programma questo pomeriggio alle 18 si gioca il 24 del mese, esattamente come l’ultima, disputatasi il 24 marzo scorso, precisamente otto mesi fa. Di diverso stavolta c’è la location, decisamente insolita: per la prima volta nella storia infatti si gioca al PalaCarrara di Pistoia, casa di quelli che per anni sono stati cestisticamente parlando i più grandi rivali della Montecatini unita sotto il nome di Sporting Club 1949 e per questa stagione anche dei leoni termali, a causa della nota indisponibilità del PalaTerme. Se qualcuno cinque anni orsono avesse predetto uno scenario del genere probabilmente sarebbe stato preso per pazzo.

La speranza di Savoldelli e compagni è che ad essere diverso rispetto al tredicesimo precedente fra le due formazioni termali non sia soltanto il palazzetto ma anche il risultato; d’altra parte per i rossoblù la maledizione del derby dura dal 30 ottobre 2022, data dell’ultima vittoria, risalente al primo anno di B delle due franchigie, quando sulla panchina dei leoni sedeva coach Agostino Origlio: da allora infatti hanno perso quattro volte di fila (tre in campionato e una volta in supercoppa). Marco Del Re resta il tecnico che ne ha vinti di più (tre, tutti risalenti ai tempi della C Gold) ed è probabile che sia sempre lui quello che riuscirà ad invertire la rotta: mai come stavolta infatti l’occasione sembra propizia per il club guidato da Alessandro Lulli per rompere l’incantesimo, e anche la società pare esserne consapevole, tanto da imporre una sorta di "silenzio stampa" a tutti i membri del gruppo squadra e dello staff tecnico nelle ventiquattro ore precedenti alla partita. Un modo per tenere alta la concentrazione, perché la sensazione è che le premesse per spezzare la maledizione ci siano tutte.

Filippo Palazzoni