Hanno fatto tutto i ragazzi, pubblici ministeri, giudici, avvocati, testimoni e anche gli imputati. Un processo in piena regola, in aule di giustizia vere e gli studenti in toga a celebrarlo. Protagonisti anche gli studenti del Liceo Scientifico Salutati. Per tutto l’anno si sono preparati con professori, avvocati, magistrati, medici, psicologi, sociologi, per capire come si svolge e cosa succede in un processo minorile. E alla fine chissà se non abbiano capito anche come si evita. È stato Luciano Trovato, già presidente del Tribunale per i minorenni di Catanzaro e Firenze, a ideare e fondare cinque anni fa l’associazione ‘Ciak - Formazione e Legalità’.
La quinta edizione del progetto, dal significativo titolo ‘Ciak: un processo simulato per evitare un vero processo’, sostenuto dall’Ufficio Scolastico Regionale toscano, con la sponsorizzazione della Sezione Toscana della Associazione Nazionale Magistrati, si è appena conclusa e quest’anno hanno vinto l’Istituto Agrario e l’Istituto artistico di Firenze e Sesto Fiorentino. Ma l’iniziativa è attiva in varie regioni d’Italia, con lo scopo di diffondere un efficace percorso di educazione alla legalità che, attraverso la conoscenza e la rappresentazione della tecnica e delle regole del processo minorile nelle aule di giustizia vere e proprie, aiuti a scongiurare l’entrata dei minori nel circuito penale. Quest’anno Ciak, solo In Toscana, ha visto impegnate 16 scuole presenti nelle varie province della Toscana.
Dopo una prima fase di formazione condivisa tra i docenti delle varie scuole e gli operatori dell’Associazione (magistrati, avvocati, medici neuropsichiatri, psicologi, specialisti dell’età evolutiva, sociologi, pedagogisti) a cui partecipa attivamente anche Trovato, gli studenti si sono cimentati, nelle vere aule giudiziarie messe a disposizione dai Presidenti del Tribunale per i Minorenni e del Tribunale ordinario di Firenze, nella simulazione di un processo penale minorile basato su fatti tratti dalla reale esperienza giudiziaria. Durante il percorso vengono affrontate tematiche attuali fra cui quelle relative al bullismo, al cyber bullismo, all’utilizzo di stupefacenti e altre situazioni, altrettanto diffuse e di allarme sociale, compresa la disanima delle sanzioni penali.
I ragazzi partecipanti hanno così potuto fare le veci dei giudici, dei pubblici ministeri e degli avvocati, ma anche immedesimarsi nei ruoli di imputati minorenni o testimoni che quotidianamente sono presenti nelle aule giudiziarie. Consapevoli dell’importanza di Ciak e soddisfatti per il successo delle varie edizioni, i partner dell’iniziativa si sono già dati appuntamento per predisporre la sesta edizione per il futuro anno scolastico.