Emergenza Ponte all’Abate. I lavori e lo spettro della crisi: "Clientela e fatturati crollati"

La chiusura della struttura sta mettendo in ginocchio tanti commercianti che chiedono aiuto "Gli incassi scendono di giorno in giorno. Attività a rischio chiusura, posti di lavoro in pericolo".

Emergenza Ponte all’Abate. I lavori e lo spettro della crisi: "Clientela e fatturati crollati"

Emergenza Ponte all’Abate. I lavori e lo spettro della crisi: "Clientela e fatturati crollati"

Preoccuazione alta fra gli imprenditori di Ponte all’Abate e Collodi per la chiusura del ponte. L’assessore provinciale alla Viabilità, Lisa Amidei, ha parlato di un intervento che dovrebbe fermare il traffico per sette mesi, spiegando che cercherà di spingere per accelerare i tempi. Una ventina di negozianti si sono costituiti in comitato, e grazie all’interessamento di Confcommercio si sono rivolti all’avvocato Marco Piccardo per tutelare i propri interessi. "La chiusura del ponte ha comportato una riduzione nella clientela – commenta Cristiano Valeri, titolare della Farmacia Morganti –. L’80% della nostra clientela è fidelizzata, ma la zona sta avendo un calo preoccupante. Credo sia stato sottovalutato il problema. Bisognava agire a monte: approvare un progetto che comporta una chiusura minima di 6 mesi e pensare che con la viabilità alternativa tutto si risolvesse è stata una leggerezza. Andava affrontato il problema in modo diverso: un progetto che prevede una chiusura limitata, un lavoro fatto in modo veloce. Siamo andati dalla parte opposta. Qualche responsabile ci sarà. Che non ci fosse un sistema diverso per me è inconcepibile".

Molto preoccupata Jessica Ulivieri, del negozio ’Donna di fiori’: "Dal momento della chiusura del ponte sta passando molta gente in meno, le entrate sono diminuite di un 70% circa". Di fronte al negozio di fiori, il supermercato Ekom, gestito da Giuseppe Michetti, che punta il dito su Comune, Provincia e Regione. "Il fatturato delle aziende scende ogni giorno – spiega amareggiato – molte attività sono a rischio chiusura, molti posti di lavoro sono in pericolo". "Abbiamo visto il calo, specialmente per quanto riguarda i piccoli prodotti – conferma Maurizio Marcheschi, Expert City Marcheschi – Le difficoltà ci sono. Facciamo riparazioni anche a domicilio, perdiamo ore solo per i trasferimenti. Attualmente stiamo perdendo circa il 30% degli incassi".

Meno preoccupato Claudio Rovini, titolare dell’omonima macelleria: "Un calo è fisiologico, ma essendo un negozio storico, con produzione propria, ho clienti che vengono da lontano per comprare i miei prodotti tipici. È presto per quantificare il danno, i nostri prodotti sono fuori stagione".

Anche Luigi Ciardelli, ’Pane e Co.’, sottolinea come questo sia un momento calmo. "È comunque molto peggio dell’anno scorso – prosegue – le prospettive sono fosche, i tempi sono lunghi. I numeri che contano saranno quelli che vedremo in settembre".

"Spero i lavori inizino a spron battuto – aggiunge Gabriele Sodini di ’Abbigliamento Ada’ – e si trovi una tempistica adeguata per sistemare il ponte. Siamo preoccupati. Il cliente di passaggio lo abbiamo perso. Ma noi contiamo su quelli storici". Sull’altro lato del ponte, c’è ’Pizza Party’, di Sergio Gentili. "Noi ci salviamo con i clienti di Just eat, ma i chilometraggi si sono allungati – spiega –. Si lavoricchia, ma il calo c’è. Speriamo di ricevere dei ristori. Abbiamo chiesto una garanzia per le banche: Comune o Provincia avrebbero potuto pensare qualcosa, le difficoltà le abbiamo ora, non fra un anno". Antonio Pinto, Osteria da Geppetto, è furibondo: "Siamo rovinati. Hanno chiuso il ponte in piena stagione; un anno fa, di questi tempi, incassavo 2000 euro al giorno, il turismo straniero si fermava la sera. Ora vanno a Lucca".

Emanuele Cutsodontis