
L’area ex Lazzi versa in uno stato di abbandono, denunciato dai residenti
Montecatini, 5 marzo 2025 – Quale sarà il futuro dell’area ex Lazzi? Il sindaco Claudio Del Rosso ha dato mandato ad Alessio Paolini, dallo scorso novembre amministratore di Montecatini Parcheggi & Servizi, società partecipata interamente dal Comune, nel cui capitale è conferito il grande immobile, affinché avvii una serie di avvisi esplorativi. MP&S, gestore del servizio di sosta a pagamento, dovrà informarsi se ci sono soggetti interessati ad acquistare l’ex Lazzi o presentare un’idea in project financing per la ristrutturazione dell’edificio.
Il sindaco Del Rosso conferma quanto stabilito dalla delibera pubblicata sull’albo pretorio. “Avevamo inserito nel nostro programma la volontà di risolvere la questione dell’area ex Lazzi. L’amministratore di MP&S dovrà valutare se ci sono soggetti interessati a investire in qualche modo. Altrimenti andrà avanti l’amministrazione”.
L’area ex Lazzi, che oltre vent’anni fa, ai tempi dell’amninistrazione di Ettore Severi, era stata individuata come possibile sede di un grande parcheggio sotterraneo, oggi non versa certo in condizioni ottimali. Il vincolo apposto sull’edificio dalla Soprintendenza durante la giunta di Giuseppe Bellandi ha messo senza dubbio un limite rilevante a ipotesi di interventi massicci. Del resto, sempre in quel periodo, erano emersi dubbi sui possibili problemi che eventuali scavi avrebbero potuto creare alle fonti termali. Paolini, insieme all’amministrazione comunale, dovrà quindi affrontare un problema di non poco conto per l’edificio, considerato un esempio di architettura razionalista. Molti cittadini, anche di recente, si sono lamentati per la presenza serale di gruppi di minorenni intenti a bere alcolici all’interno dell’area ex Lazzi, con i rischi legati alla sicurezza e al degrado. Anche il project financing viene visto come una soluzione utile per la ristrutturazione del complesso. In Italia, la finanza di progetto ha trovato spazio prevalentemente nella realizzazione di opere di pubblica utilità, nelle quali può inquadrarsi un intervento nell’area ex Lazzi.
In questa configurazione di project financing i soggetti promotori propongono alla pubblica amministrazione, di finanziare, eseguire e gestire un’opera pubblica, il cui progetto è stato già approvato, o sarà approvato, in cambio degli utili che deriveranno dai flussi di cassa (cash flow) generati per l’appunto da un’efficiente gestione dell’opera stessa. Con la riforma del 2008, si permette di coinvolgere un privato in un progetto di pubblica utilità, offrendo una soluzione al deficit infrastrutturale attraverso l’impiego di risorse disponibili nel mercato dei capitali.
Daniele Bernardini