Fabo, le regole di Luchi per il futuro: "Ripartiamo da Barsotti e pubblico"

Il presidente degli Herons a ruota libera: "In finale ci è mancato qualcosa, ma oggi sono ancora più ottimista"

Fabo, le regole di Luchi per il futuro: "Ripartiamo da Barsotti e pubblico"

Fabo, le regole di Luchi per il futuro: "Ripartiamo da Barsotti e pubblico"

È consolidamento la parola d’ordine in casa Herons Montecatini. La ferita lasciata dalla sconfitta in finale contro la Del Fes Avellino deve ancora rimarginarsi, ma il numero uno rossoblù Andrea Luchi è già con la testa rivolta alle prossime sfide e promette una Fabo ancora competitiva ai massimi livelli della Serie B Nazionale.

Presidente Luchi, cosa è mancato da gara-3 in poi?

"Difficile dirlo. Di sicuro qualcosa è mancato e me ne prendo la responsabilità io in primis, in qualità di presidente. La storia della serie ci dice però che non siamo stati così inferiori ad Avellino, ci siamo andati vicini: personalmente la delusione è durata solo un paio di giorni, oggi sono ancora più ottimista di ieri perché ho visto una squadra e una società che ha avuto cultura della sconfitta. E chi sa come si perde spesso sa anche come si vince.

Il bilancio stagionale si può comunque considerare più che positivo…

"Assolutamente. Abbiamo disputato una finale per andare in A2 e vinto una Coppa Italia di Serie B al terzo anno di vita, altre realtà importanti della Serie B Nazionale, attive da molto più tempo di noi, non hanno ancora giocato stagioni a certi livelli. Ad una settimana dall’ultimo atto di questo campionato resta il grande orgoglio per ciò che siamo riusciti a costruire fin qui. Ho un solo rammarico…".

Quale?

"Aver respinto quasi mille richieste di biglietti per gara-5. Non è mai piacevole lasciar fuori tante persone ma non potevamo fare altrimenti. Al PalaTerme ho visto sì gente che non vedevo al palazzetto da vent’anni ma anche tantissimi giovani che si sono avvicinati da poco alle nostre vicende, segno che pur agganciandoci alla tradizione della pallacanestro termale stiamo scrivendo pagine nuove di storia dello sport a Montecatini Terme e non solo".

Ha paura che tutto questo seguito vada disperso lontano da Montecatini?

"Siamo nati e ci siamo forgiati nelle difficoltà. Neanche il tempo di riprenderci da gara-5 che abbiamo dovuto già organizzare il trasloco dal PalaTerme. Tuttavia, parliamoci chiaro: la nostra crescita è avvenuta in un contesto non più fiorente come un tempo, nel caso dovessimo emigrare in un territorio che dà maggiori garanzie da un punto di vista economico per noi sarebbe più facile continuare a sviluppare l’attività".

Da un punto di vista tecnico la promozione sfumata avrà conseguenze sul progetto sportivo?

"L’operato di un dirigente non può essere condizionato dall’emotività. In tre anni abbiamo vinto 93 partite su 120, quest’anno abbiamo chiuso fra le migliori sei della Serie B sfiorando la A2: vuol dire che la strada intrapresa è quella giusta, vogliamo continuare a percorrerla cercando di consolidarci e su questo l’unità di intenti fra i soci è totale".

Da quali nomi ripartirà la Fabo Herons 2024-2025?

"È presto per parlare di nomi, siamo in fase di rendicontazione e dobbiamo cercare di capire quale budget avremo a disposizione. La sostenibilità è un criterio guida del nostro operato. Vorremmo ripartire da questo gruppo che tanto bene ha fatto nell’ultima stagione, i punti interrogativi che abbiamo sono dati più da fattori esterni, società e staff tecnico hanno le idee chiare".

A proposito di staff tecnico: Federico Barsotti sarà ancora alla guida degli Herons?

"Al cento percento. È una pietra miliare del nostro progetto".

Filippo Palazzoni