Fabo Novembre è già il mese della verità

Sei impegni per capire la crescita del gruppo e se sia necessario approfondire le valutazioni per l’inserimento di un comunitario di qualità

Quella vista al Pala Pania di Chiusi è stata la migliore Fabo Herons Montecatini di questo inizio di stagione. Coach Federico Barsotti aveva chiesto ai suoi una reazione di carattere dopo l’amaro ko casalingo rimediato contro la capolista Liofilchem Roseto, Natali e compagni lo hanno ripagato con una prestazione oltremodo convincente, sfoderata oltretutto sul parquet di una delle formazioni più in forma del momento. Per quel che si è visto domenica tuttavia pareva che i ruoli si fossero invertiti: fra le due squadre quella in confusione è sembrata fin da subito la San Giobbe, estromessa di fatto dalla partita dagli Herons e alla fine travolta 71-88. L’orchestra di Barsotti ha invece funzionato a meraviglia fin dalla palla a due, tanto da mandare in doppia cifra ben sei uomini nell’arco dei quaranta minuti. Una circostanza che non capita spesso ma che per i rossoblù sta diventando una piacevole consuetudine, visto che i giocatori ad andare a referto con almeno 10 punti erano stati quattro nella sfortunata sconfitta di Ruvo di Puglia e ben cinque nel 90-77 dell’ultimo turno infrasettimanale contro Latina: i segnali di un collettivo in crescita insomma c’erano già, al netto dei risultati altalenanti fatti registrare nelle ultime tre partite.

E se il tallone d’Achille della Fabo in questo momento storico sono i quarti periodi stavolta la banda Barsotti ha deciso di eliminare il problema alla radice. Come? Facendo in modo che la frazione conclusiva servisse solo per gli almanacchi, con trenta minuti di strapotere cestistico contro i quali Chiusi non ha avuto niente da opporre. "Sappiamo che siamo sulla strada giusta, abbiamo solo bisogno di lavorare", aveva detto il tecnico montecatinese prima del match in terra chiusina: l’allenamento quotidiano in palestra è il carburante di ogni squadra, specialmente di quelle allenate da Barsotti, che necessitano di lavorare tanto insieme per esprimersi al meglio.

All’orizzonte per gli Herons c’è un’altra settimana tipo da sfruttare al massimo, anche perché poi si aprirà un tour de force da sei partite in ventun giorni, quattro delle quali in trasferta (a Salerno, Fabriano, San Severo e Pistoia per il derby con La T Gema). Un mese, quello di novembre, che sarà caldissimo in casa Herons e che potrebbe portare a decisioni importanti in chiave mercato: la storia del club di Andrea Luchi racconta infatti di investimenti importanti anche e soprattutto a stagione in corso (due volte Radunic, ma anche Chiera e Arrigoni). Non a caso per il secondo anno consecutivo la franchigia dell’airone ha iniziato la regular season lasciando libera la casella del comunitario...

Filippo Palazzoni