Pescia, 1 settembre 2023 – «Non gli sparate. Specie protetta Gino". Recitano così i cartelli affissi dagli abitanti di San Quirico, frazione collinare del comune di Pescia, dove è scattata una vera e propria mobilitazione per cercare di salvare la vita della mascotte del paese.
Non un cane, non un gatto, bensì un fagiano, ribattezzato Gino appunto. Cacciatori e affamati malintenzionati sono avvertiti: "Questo fagiano qui non si tocca".
Per raccontare bene la storia di Gino il nastro va riavvolto a tre anni fa, quando nella zona di San Quirico vengono immessi dei fagiani. Normale attività di ripopolamento della fauna selvatica in previsione dell’apertura della caccia. Fra gli animali liberati c’è anche un uccello che ben presto dimostra di essere predisposto alla vicinanza dell’uomo. E in particolare a quella di Massimo Giuntini, uno degli abitanti di via di Fogliano che può tranquillamente essere ribattezzato come il babbo del pennuto. Il fagiano si avvicina per mangiare e, in breve tempo, viene adottato dalla famiglia Giuntini. Viene anche ribattezzato.
È la donna di casa a scegliere il nome: si chiamerà Gino. "Questo fagiano per noi è come un animale domestico – dice Massimo –. Con il passare dei mesi, è diventato come una mascotte per noi che abitiamo San Quirico. Usciamo di casa e lo troviamo nelle zone subito prima del bosco. Come ogni anno però, con l’avvicinarsi dell’apertura della caccia, Gino torna a essere in pericolo. Per ora si è sempre salvato. E noi vogliamo che continui a vivere".
Oltre a mangiare e intrattenersi con la specie umana, Gino a San Quirico ha anche messo su famiglia. Ha infatti incontrato un paio di fagianine e negli anni ha contribuito a popolare la zona. Gino insomma a San Quirico si trova benissimo, ma ultimamente ha ricevuto attenzioni un po’ particolari. "Ho incontrato qualcuno che guardava a Gino con l’intenzione di volerlo catturare – ammette Massimo Giuntini –. Gli ho detto chiaramente che Gino non si tocca. Chi viene in via di Fogliano deve sapere che questo fagiano è uno del paese, è la nostra mascotte".
Così, entrando nella frazione, da qualche giorno sono apparsi due cartelli con la foto di Gino e un avviso chiaro di non sparare al fagiano, una specie protetta. I cacciatori della zona ormai hanno recepito il messaggio e fatto l’occhio al fagiano-superstar, ma con l’apertura della caccia ormai imminente, c’è una domanda che sorge spontanea: anche i cacciatori che provengo da altre zone riconosceranno Gino e risparmieranno la spietata fucilata? "Non sono contro la caccia, ma Gino non deve morire – dice ancora Massimo Giuntini –. E poi che gusto c’è a cacciare un animale che si lascia avvicinare e non ha paura dell’uomo?".
Su Facebook e TikTok video e foto del fagiano-mascotte, che sembra ascoltare davvero i richiami e le parole del signor Giuntini, hanno ricevuto un successo inaspettato a suon di commenti e condivisioni. Stesse reazioni anche per gli scatti sui cartelli che mettono in guardia chi arriva a San Quirico. "Grande Gino", "Gino uno di noi", "Nessuno tocchi Gino", "Gino patrimonio dell’ umanità e della Svizzera Pesciatina", "Lunga vita a Gino, sarebbe un dispiacere se dovessero farlo fuori", "Guai a chi tocca il nostro amico" e "Gino superstar", scrivono decine di persone che commentano i videopostati sui social dal “babbo“ del fagiano. Insomma, il paese ama Gino e vuole proteggerlo. Messaggio chiaro per tutti. Cacciatori o passanti furbacchioni: giù le mani da Gino.
Niccolò Casalsoli