REDAZIONE MONTECATINI

Fucecchio, padrone di casa si incatena: "Non ricevo più l'affitto, ora basta"

L'uomo chiede a Comune e servizi sociali una soluzione. Vorrebbe rientrare in possesso del suo immobile. "Quei soldi per me sono importanti"

Claudio Brucini

Uzzano, 17 maggio 2021 - Le ha provate tutte Claudio Brucini prima di arrivare al gesto estremo di incatenarsi simbolicamente davanti alla sua proprietà di Fucecchio, occupata da una famiglia, che dal 2019 non gli paga l’affitto. Sulla famiglia morosa pende uno sfratto esecutivo, che più volte è stato rinviato a seguito del "blocco sfratti" introdotto dal Governo con la pandemia Covid e prorogato (scadeva il 30 giugno), con il disegno di legge approvato in Senato lo scorso 6 maggio, fino al 31 dicembre 2021.

"Sono un pensionato e di questa rendita ho bisogno – spiega l’uomo – Il blocco degli sfratti è in sé un abuso perché priva di un diritto sancito da un giudice: quello di tornare in possesso del proprio immobile, spesso dopo anni di mancate entrate, ma con spese e tasse da pagare. Gli sfratti vanno eseguiti. È già la seconda volta che viene rinviato, ora basta".

Claudio Brucini, residente a Uzzano, ribadisce le sue ragioni: "La legge non tiene conto delle diverse situazioni. Nel mio caso – spiega – i locatari avevano iniziato a non pagarmi ben prima dell’inizio della pandemia. Per mesi ho subito in silenzio, ma davanti a questo ennesimo rinvio ho deciso di reagire".

L’uomo racconta anche dei tanti viaggi a vuoto da Uzzano a Fucecchio, dove ha due appartamenti in affitto, per riscuotere il dovuto: "Solo io so quante volte il capofamiglia ha annunciato che mi avrebbe pagato salvo poi trovare una scusa dopo l’altra. Mi sento preso in giro e vittima di una ingiustizia. Il fatto di non avere più questa entrata mensile mi danneggia economicamente". L’uomo riferisce di aver ricevuto soltanto i primi sei mesi di affitto, dopodiché gli inquilini hanno smesso di onorare il contratto. "Mi sono rivolto a un avvocato e quello che sto facendo, questa protesta pacifica, è un atto lecito".

Claudio Brucini si è incatenato ieri mattina davanti alla palazzina fucecchiese con un cartello che spiegava le motivazioni del gesto. Per rendersi ancora più visibile ha avvolto la propria auto parcheggiata nei pressi dell’immobile con alcuni teli con altre scritte esplicative. "Ci tengo anche a precisare che non voglio che nessuno finisca in mezzo alla strada. Intendo incontrare anche il sindaco di Fucecchio e i servizi sociali perché possano trovare una sistemazione a questa famiglia, per rispetto soprattutto dei loro figli minori. Ma non posso permettere che i miei diritti continuino a essere calpestati".

Irene Puccioni