MARCO A. INNOCENTI
Cronaca

Addio a Giorgio Ghelfi, manager dell’arte. Rese Montecatini la "casa degli artisti"

Fu amico e mercante di grandissimi artisti, titolare di gallerie a Verona e in città, editore di volumi di notevole pregio. Aveva 93 anni

Addio a Giorgio Ghelfi

Montecatini Terme, 17 agosto 2021 - La città piange la scomparsa di Giorgio Ghelfi, uno degli ultimi personaggi che avevano legato il proprio nome alla splendida Montecatini degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del secolo scorso. Poche settimane fa, dopo una caduta, Ghelfi era stato ricoverato all’ospedale di Pescia, dove è morto all’età di 93 anni.

Era nato il 7 aprile 1928 a Ferrara, da madre della città estense e da padre di Pontremoli, la città dei librai. Proprio i grandi libri d’arte saranno poi una delle sue attività di punta. Si era poi trasferito sulla riviera romagnola, aprendo una prima galleria d’arte a Rimini. Nel 1945 l’approdo a Verona, dove fonda la grande e famosa Galleria Ghelfi, oggi mandata avanti con la stessa passione dalle figlie Patrizia e Daniela. Era rimasto vedovo due anni fa. Lascia anche quattro nipoti e due bisnipoti.

Nel giro di pochi anni, nel dopoguerra, Giorgio Ghelfi diventa uno dei maggiori mercanti d’arte (nonché amico) di grandissimi artisti: Carla Accardi, Afro, Pietro Annigoni, Fernandez Arman, Nag Arnoldi, Enrico Baj, Miguel Berrocal, Alighiero Boetti, Antonio e Xavier Bueno, Nino Caffè, Corrado Cagli, Carlo Carrà, Luciano Minguzzi, Giorgio De Chirico, Aligi Sassu e moltissimi altri. Partecipa all’inaugurazione del nuovo Parlamento Europeo e in Vaticano incontra Papa Giovanni Paolo II.

Nel 1954 sboccia l’amore con Montecatini e le sue terme. Che non conoscerà mai pause. In Valdinievole si trasferisce definitivamente quando lascia la conduzione della galleria veronese. Sotto i portici del Gambrinus, fino a poco tempo fa, c’era l’altra sua galleria d’arte in grado di esporre sempre opere di altissimo pregio e "casa" di tanti artisti che a Montecatini soggiornavano per lunghi periodi. Uno di questi è il grande Giorgio De Chirico, del quale si ricordano ancora le appassionate conversazioni al Caffè Gambrinus. Una Montecatini da tempo tramontata. Ghelfi la ricordava con nostalgia, ma senza mai spezzare il filo che lo legava a questa terra così a lungo amata e anche grazie a lui per anni diventata capitale di termalismo e di alta cultura artistica.