
Giorni di trasloco per le Terme "A rischio archivio e opere d’arte"
"Le Terme in questi giorni stanno trasferendo gli uffici dalla Palazzina Regia alla Palazzina Consulenti. Da quanto ci risulta l’archivio storico, le opere d’arte e la mobilia non hanno un posto dove essere collocati in sicurezza e il Comune ne chiede la rimozione immediata". Il consigliere di minoranza Ennio Rucco (Pd) lancia l’allarme e chiede un intervento per tutelare quello che finora è stato il patrimonio mobiliare della direzione dell’azienda.
"Tutto questo – prosegue – non è accettabile e chiediamo un intervento immediato da parte del Comune stesso per mettere in sicurezza questo fondamentale patrimonio storico cittadino. Anzi, dovrebbe essere la città ad acquisirlo subito e lasciarlo nella sua attuale collocazione. Considerato che dal bilancio risultano 500mila euro di imposta di soggiorno del 2022 mai utilizzate e che il Comune vanta un credito con la società per il mancato pagamento dell’affitto della Palazzina Regia per altre 500mila euro, sarebbe immediatamente possibile completare l’operazione. Se così non dovesse essere, dato che a oggi nulla di concreto è stato fatto, chiediamo e pretendiamo che venga individuato subito un luogo sicuro dove collocare opere e documenti. Anche rispetto ai servizi termali e all’apertura dello stabilimento Tettuccio non si registrano prese di posizione e capacità di incidere nemmeno sulla vita quotidiana della città. Ma è mai possibile che in questo periodo di ponti e di turismo (di riflesso), con Montecatini piena di gente, l’amministrazione non riesca a fare sistema per tenere aperto il Tettuccio a pieno regime?".
Ormai da febbraio, su proposta del consigliere Claudio Del Rosso, sta valutando di intervenire la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Gli oltre mille volumi e le antiche cartografie degli stabilimenti (dalla progettazione fino alla realizzazione) finiranno infatti all’asta nel piano di concordato. Ma per la città quell’archivio non ha ovviamente prezzo, ne racchiude l’anima. Il rischio è appunto che in mano dei privati quel prezioso archivio non sia più direttamente fruibile da quanti vorranno studiare e approfondire la storia locale. Per il momento il problema principale sembra quello di trovargli una collocazione.