Giovane madre strangolata, tutte le verità attese dall’autopsia

L’esame chiarirà l a dinamica della tragedia e se ci siano state altre violenze sul corpo della vittima

Femminicidio a Buggiano

Femminicidio a Buggiano

Buggiano (Pistoia), 14 giugno 2024 – Non sarà eseguita prima di sabato l’autopsia sul corpo di Giusy Levacovich, la donna di 39 anni strangolata e abbandonata nel cortile davanti alla casetta prefabbricata dove viveva, con il marito e i suoi tre bambini, nell’area di via XXIV Maggio, al Molin Nuovo, nella campagna di Buggiano e dove da tempo vive la comunità rom. Gli inquirenti non hanno dubbi sulle cause della morte, avvenuta per strangolamento, probabilmente con un indumento, una maglia forse, quindi non è tanto questa la risposta attesa dall’esame quanto l’esatta dinamica di questo ennesimo femminicidio e altro ancora. Diversi infatti i quesiti posti dalla Procura della Repubblica di Pistoia al medico legale che eseguirà l’esame, l’anatomopatologo Brunero Begliomini di Prato. Si cercheranno, e si preleveranno, campioni di materiale biologico e sarà approfondita l’eventuale presenza di altre lesioni, come le percorsse, per esempio, e se queste siano avvenute in concomitanza con la fatale aggressione subita dalla giovane donna o se ve ne siano anche di pregresse.

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I tempi tecnici per eseguire l’esame autoptico si stanno allungando per un principale motivo: la presenza di tre minori che dovranno ricevere le comunicazioni di legge, quali parti offese in questa tragedia, e che per questo dovranno essere rappresentati da un curatore speciale che sarà nominato in queste ore dal giudice tutelare. Questo potrebbe far slittare l’autopsia anche all’inizio, ma non oltre, della prossima settimana.

Le indagini dei carabinieri, diretti dal sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, non si sono mai fermate dal momento del ritrovamento del povero corpo e niente viene trascurato. L’attenzione degli investigatori è concentrata sulla figura del marito di Giusy. Marco Satori, 44 anni, noto agli uffici, e alle cronache, per reati contro il patrimonio.

L’uomo si era presentato la sera del ritrovamento del corpo della moglie, avvenuta nella prima mattina di martedì 11 giugno, per fornire ai militari non meglio precisate spiegazioni.

Al vaglio dei carabinieri c’è anche la ricostruzione, non soltanto delle ultime ore di vita di Giusy Levacovich, ma anche dei giorni e dei periodi precedenti, per verificare se ci fossero state liti ed episodi di violenza anche se, da quanto abbiamo appreso, non ci sarebbero state denunce da parte della vittima.

l.a.