Giovani innovatori crescono. Dalla scuola alla start-up. Studenti del Marchi in vetrina

Gabriele Stelluto, Luka Curlic e Kevin Vecchigno hanno realizzato ’NovelNet.ai’. Il sistema vocale basato sull’IA è fra i progetti finalisti del premio di Alta Toscana Innova.

Giovani innovatori crescono. Dalla scuola alla start-up. Studenti del Marchi in vetrina

Giovani innovatori crescono. Dalla scuola alla start-up. Studenti del Marchi in vetrina

Si concluderà venerdì prossimo, al Centro Mati 1909 di Pistoia, la prima edizione del premio che Alta Toscana Innova ha dedicato ai ‘Giovani Innovatori: dalla scuola alla start-up’, per selezionare idee imprenditoriali in grado di divenire start-up. Fra i sei selezionati per la serata, anche NovelNet.ai, del team della VD dell’Istituto Marchi di Pescia, con protagonisti Gabriele Stelluto, Luka Curlic e Kevin Vecchigno. Si tratta di un sistema vocale interattivo basato sull’intelligenza artificiale. "Stiamo programmando un’interfaccia – spiega Gabriele – alla quale chiunque potrà accedere e, oggi, caricare un libro, ma puntiamo a estendere il progetto. Da questo potranno essere estratti i personaggi, l’utente potrà decidere con chi parlare, aprendo una chat diretta, che vorremmo fare anche vocale".

Una intervista immaginaria, ad esempio. "Stiamo testando il progetto su Pinocchio e It, per lavorare su campi diversi". Per quanto riguarda i copyright? "Offriamo un servizio alle case editrici – spiega Kevin – potrebbero usarlo, a esempio, per fare pubblicità ai loro libri". Come si generano le risposte? "Usiamo un nostro modello di intelligenza artificiale, cui abbiamo dato istruzione di seguire l’etica dei personaggi. Una serie di istruzioni vincolano le risposte, rendendole fedeli a quello che l’autore ha pensato per il personaggio". "Potrebbero essere utili anche per lo studio – riprende Gabriele – per rivedere dei momenti del libro; si possono avere riassunti, schemi semplificati, mappe concettuali, utilizzabili, magari, per ragazzi con difficoltà di apprendimento. Ma gli sbocchi sono infiniti".

Emanuele Cutsodontis