
"Ce l’abbiamo fatta. Pilù riceve giustizia. Possiamo esultare, dopo sette interminabili anni di battaglie legali". Lo dichiara Walter Caporale (nella foto) presidente degli Animalisti Italiani.
"È sicuramente una vittoria – aggiunge – aver ottenuto il massimo della pena prevista in Italia, 18 mesi, per il colpevole Gaetano Foco che seviziò, stuprò e violentò Pilù, la cagnolina della sua ex fidanzata. Oltre al risarcimento dei danni e al pagamento delle spese processuali gli è stato vietato di detenere animali in futuro e per sempre. La maggior parte dei processi per reati contro gli animali si conclude con l’istituto della messa alla prova, il che significa che l’assassino di solito non sconta nemmeno un giorno di carcere. Possiamo considerare il caso giudiziario di Pilù un piccolo passo avanti nella tortuosa e lunga strada della difesa dei diritti degli animali".
"Ma non ci fermeremo qui: proseguiremo la nostra raccolta firme – va avanti Caporale – per ottenere pene più severe sia in termini di detenzione che di sanzioni pecuniarie in merito a tali tipologie di reato. Non esistono vite di serie A e di serie B. Gli animali, come sancito dalla recente modifica dell’articolo 9 della Costituzione, sono un patrimonio da tutelare anche nell’interesse delle future generazioni. È fondamentale che l’inasprimento delle pene non sia avvertito come esigenza solo dal Parlamento, ma che goda del supporto popolare. La giustificazione della violenza, a qualsiasi livello si verifichi, non può che portare ad una degenerazione della comunità civile. Nel nostro Paese secondo la legge 189 del 2004 che integra la 727 del Codice Penale il reato di maltrattamento prevede da 3 a 18 mesi di carcere. Animalisti Italiani ha lanciato da tempo una petizione firmabile sul sito www.animalisti.it chiedendo l’aumento del periodo detentivo e che l’arresto non possa essere commutato in pena pecuniaria".
"Un dispetto da fare alla ex. Questo sarebbe stato il movente dell’atrocità inaudita e inaccettabile compiuta da Gaetano Foco – conclude Caporale – che maltrattava la fidanzata e, proprio per vendicarsi di lei, ha seviziato e torturato fino alla morte Pilù, un pincher nano al quale la compagna era legatissima. Gli Animalisti Italiani si sono immediatamente costituiti parte civile nel processo a carico dell’uomo e hanno organizzato numerose manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica e ribadire la necessità di pene più severe per i reati contro gli animali. Oggi finalmente si scrive la parola fine su questa drammatica vicenda".