Valdinievole, 10 luglio 2022 - "Quando si parla di parità di genere, non si intende uguaglianza tra i sessi, ma ci si riferisce esclusivamente all’uguaglianza di diritti". Alessandro Paone, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Salutati-Cavalcanti di Borgo a Buggiano, è pronto a sottolineare la motivazione della nuova iniziativa della sua scuola (prima in tutta la provincia): far indossare all’asilo il grembiulino giallo, uguale per tutti i bambini e tutte le bambine, solo consigliato per il prossimo anno scolastico e poi regolamentare nel 2023-24.
Niente più colore celeste per i maschietti e tantomeno rosa per le femmine. Del resto, per prevenire eventuali polemiche e incomprensioni, Paone sulla circolare 237 pubblicata in questi giorni sul sito della scuola (e postata anche dal Comune di Buggiano su Fb) aveva dato ampie spiegazioni riguardo ai principi su cui si fonda la scelta.
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In fondo alla circolare ha allegato anche i link di approfondimento che rimandano alle linee guida del Miur per "educare al rispetto, per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione" e alle Indicazioni nazionali. "La parità, così come l’uguaglianza di diritti e doveri, non si oppone alla differenza e alle differenze, ma alla diseguaglianza, alla disparità e alle discriminazioni" si legge infatti nelle note del ministero, mentre secondo le "indicazioni nazionali del primo ciclo" alla scuola dell’infanzia è ancora presto per parlare di identità, che si comincerebbe a definire durante la preadolescenza.
Questo non ha impedito che sui social ci siano stati commenti di disappunto talvolta anche poco garbati per criticare la novità del grembiulino giallo. Eppure alla scuola primaria dello stesso istituto i bambini e le bambine hanno tutti il grembiule dello stesso colore: blu. Ma evidentemente certi stereotipi, fondati sulla tradizione, sono difficili da superare.
"Purtroppo c’è confusione tra parità di genere e uguaglianza – prosegue Alessandro Paone – qui nessuno vuole negare la differenza tra maschi e femmine, piuttosto si vuole dare il segnale già alla scuola dell’infanzia che non c’è differenza dal punto di vista dei diritti tra maschi e femmine". Questo segnale varrà per tutti, anche per stimolare una riflessione in tutto il personale scolastico, nelle famiglie e non in ultimo nel mercato del settore che impone involontariamente certe scelte. Una delle obiezioni sollevate riguarda unfatti il lato economico, visto che ormai i grembiulini rosa e celesti sono più facilmente reperibili. Magari c’è chi già ce li ha in casa, usati dai fratellini e sorellline maggiori. "Infatti per l’anno prossimo abbiamo dato indicazione ma senza alcun obbligo – spiega il preside – riservandoci poi tutto l’anno scolastico per cercare una soluzione a carico dell’Istituto, che preveda dei grembiulini con il logo della scuola".