Monsummano Terme, 1 novmbre 2019 – Samara sull'altalena e il piede di un cadavere che spunta da un sacco nero legato con la corda, in giardino. Anche quest'anno la famiglia “Addams” di Monsummano ha stupito tutti con l'allestimento della propria casa e, soprattutto del proprio giardino, in tema con la parte più spaventosa della festa di Halloween.
Katy, Andrea e il piccolo Danny hanno così ricevuto centinaia di visite nonostante il maltempo abbia rovinato un po' la serata dedicata a suonare i campanelli e, anziché, scappare via, minacciando uno scherzetto se non fosse stato fornito un dolcetto per celebrare la notte di Halloween. Così, mentre Danny aspettava gli altri bambini davanti una bara semiaperta da cui usciva una luce rossa e il fumo, la mamma Katy, in un provocante costume da strega e con le pupille degli occhi bianchi così come lo erano quelle del marito Andrea, vestito da boia, si preoccupava di mantenere vivo il fuoco del falò attorno al quale una serie di fantasmi bianchi giravano intorno in un sabba infernale.
Qualche decina di metri quadrati di giardino allestiti, tra tombe e mani che escono dal sottosuolo, con il personaggio di Samara che dondola sull'altalena, un pazzo a tavola con una padella di resti umani per cena e uno zombie dal corpo insanguinato e spezzato dalla cintola in giù che si regge a un deambulatore per anziani gentilmente prestato a Katy dalla nonna, per l'occasione.
«Inizialmente non venivamo molto compresi, soprattutto dagli adulti – spiega Andrea – ma questa è una festa bella e divertente e ci piace viverla così. E' bello infatti quando la gente si ferma a guardare e a scambiare qualche parola. E' un modo anche per socializzare». Per l'occasione Andrea ha anche costruito la bara del vampiro abilmente posizionata all'inizio del giardino, che nei giorni normali è perfettamente ben tenuto con un invitante pratino all'inglese e, per non farsi mancare niente ha raccolto al vicino parcheggio , le foglie secche dei platani per buttarle in terra a casa sua tra i “cadaveri” per rifinire l'opera. «L'altro giorno è passato un pensionato – ha detto – e ha ironizzato dicendomi che lui di solito, le foglie secche dal giardino le toglie, mentre io le stavo spargendo».