
Gigi Proietti era rimasto molto legato all’ippodromo Sesana, dopo aver girato qui alcune scene del film "Febbre da cavallo – La mandrakata". Quando nel 2017 tornò a Montecatini per realizzare la trasmissione "Cavalli di battaglia" decise che nella sigla iniziale ci sarebbe stata una corsa di trottatori proprio sulla pista montecatinese. Fra i protagonisti di quella finta sfida, c’era anche Stefano Baldi, nipote del grande driver Vivaldo, oggi apprezzato gentleman. Da lui arriva un ricordo affettuoso del grande attore appena scomparso. "Le sue citazioni sono pane quotidiano nel nostro settore e tra i miei amici – racconta – Proietti era amico di Montecatini e dei cavalli. Oltre 15 anni fa, con alcuni amici, avevamo creato il Mandrake Team, una squadra di calcetto, dove ognuno di noi aveva la maglia col nome di un personaggio del film". Anche Saverio Barsanti, direttore dell’Associazione teatrale pistoiese, ricorda Gigi Proietti. "I rapporti tra questo grande uomo di teatro (e non solo) – ricorda – e il Manzoni di Pistoia sono antichi e risalgono prevalentemente agli anni Ottanta. Dopo la sua regia di una commedia di Feydeau con Ugo Pagliai nel 1981, arrivò finalmente di persona nel 1983 con "Come mi piace", spettacolo che ricalcava il mitico "A me gli occhi please" e da lì, due anni più tardi, torno più volte, con la regia di Tosca (prodotta dal Teatro di Pisa nel 1984), per la quale il nostro laboratorio di scenografia aveva costruito parti della scena, e con un altro grande suo successo, "Cyrano di Bergerac", nel 1985. Fu questa l’occasione per definire la sua partecipazione al festival su Francesco Andreini, in programma quell’estate, con il progetto "Oh Luciano", che lo avrebbe visto in scena alla Fortezza Santa Barbara con gli allievi del suo laboratorio di esercitazioni sceniche. Ero appena arrivato a lavorare al Manzoni ed ebbi modo solo di vederlo da lontano, senza poterlo conoscere. In seguito, sono riuscito a portare al Manzoni alcune sue regie, tra il 1999 e il 2005, da "Dramma della gelosia" a "Stregata dalla luna", realizzate per la coppia Sandra Collodel-Pino Quartullo, ex-allievi della sua scuola". Barsanti si lamenta di non aver potuto concretizzare un ritorno a Pistoia di Proietti come attore. "Faceva sempre meno tournée teatrali – prosegue – perlopiù solo in città che potevano garantirgli una lunga tenitura o in teatri dalla capienza molto più ampia del Manzoni. Nel 2005 potei finalmente stringergli la mano e congratularmi con lui, accompagnato dall’amico Quartullo nei camerini del suo Teatro Brancaccio, per la regia della "Presidentessa", con Sabrina Ferilli. Con la sua improvvisa scomparsa se ne va probabilmente l’ultimo di quei grandi artisti del nostro spettacolo straordinari e unici nel loro genere, del tipo Carmelo Bene, con cui aveva realizzato una straordinaria "Cena delle beffe", Giorgio Gaber, Dario Fo, Paolo Poli e pochissimi altri".
Da.B.