Un’altra donna travolta dalla malattia dell’alcol che diventa il male di tutta la famiglia, costretta a vedere una persona cara distrutta dalla sostanza. Un caso simile a quello di Montecatini, nei giorni scorsi, è emerso anche in Versilia. Anni di offese, minacce, mortificazioni, addirittura minacce di morte di questo tenore: "Vi ammazzo mentre dormite". Sarebbe questo il contesto in cui una 53enne di Stazzema è stata allontanata dalla sua abitazione, in esecuzione di un provvedimento notificato alla donna dai poliziotti del commissariato di Forte dei Marmi. L’indagata è stata denunciata per maltrattamento verso familiari o conviventi. La 53enne avrebbe ripetutamente offeso e mortificato la figlia, oggi maggiorenne, e il marito, che da quanto sarebbe emerso avrebbero sopportato per anni una sofferenza morale fatta di offese e minacce, oltre alla paura legata all’uso di armi e alle minacce della donna di ucciderli nel sonno. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lucca ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari, applicando la misura dell’allontanamento dalla casa familiare.
Secondo gli scienziati il consumo di alcol riduce il controllo cognitivo e restringe la percezione: questi fattori possono portare a un aumento della propensione a comportamenti violenti in determinate situazioni. Le donne hanno una massa corporea inferiore rispetto all’uomo, minor quantità di acqua corporea e meno efficienza dei meccanismi di metabolizzazione dell’alcol. Questo le rende più vulnerabili agli effetti dell’alcol e, a parità di consumo, determina la rilevazione di un’ alcolemia elevata. L’alcol può abbassare le inibizioni e ridurre la capacità di controllo emotivo, il che può aumentare il rischio di attacchi di rabbia.
Da. B.