REDAZIONE MONTECATINI

Il derby di Montecatini nel segno di Moricci

Il patron de La T Tecnica in estate ha detto addio agli Herons e ha affiancato la Gema di Lulli: "Domenica sarà una partita speciale"

Il derby di Montecatini nel segno di Moricci

Da sinistra Alessandro Lulli e Paolo Moricci

L’uomo copertina del quattordicesimo derby di Montecatini non è né un giocatore né un dirigente. Un anno fa più o meno di questi tempi Paolo Moricci, titolare de La T Tecnica, azienda di macchinari per lavanderie industriali con sede a Ponte Buggianese, diventava partner della Fabo Herons Montecatini. Oggi si appresta a vivere il primo derby da title sponsor, ma non degli aironi, bensì dei cugini, che in estate hanno cambiato nome aggiungendo una "T" in più: quella de La T Tecnica.

Moricci, quali saranno le sue sensazioni domenica?

"Sarà sicuramente una giornata particolare, tra l’altro la mia prima partita in casa quando aprii la collaborazione con gli Herons fu proprio il derby del 3 dicembre 2023. Spero sia una festa per tutta Montecatini, in un palazzetto che per la nostra città ha un significato particolare".

E nel quale lei ormai è di casa. "Prima dell’accordo con gli Herons l’unica collaborazione che come La T Tecnica abbiamo sempre mantenuto a livello cestistico è quella con il Pistoia Basket. Continuiamo a farlo, anche se in misura minore. Le mie sono scelte imprenditoriali: un anno fa il club di Andrea Luchi mi ha chiesto una mano e io che sono di Montecatini sono stato ben felice di dargliela, nonostante la Serie B non dia sufficiente visibilità per un’azienda che ha un business nazionale come la nostra, se non da title sponsor".

Dodici mesi dopo si trova dall’altra parte della barricata…

"Il derby dello scorso dicembre fu la prima partita della Fabo Herons a cui ho assistito, avevo sempre e solo visto partite del Pistoia Basket. Questo per far capire che non ho mai avuto preferenze, né per l’una né per l’altra società e mi dispiace che molti tifosi non lo abbiano capito. Quello che vorrei da montecatinese è una Montecatini forte, vincente e possibilmente unita anche nello sport".

E nel progetto di Alessandro Lulli c’è una Montecatini unita?

"Sicuramente si, ma non solo: c’è l’intenzione di unire più territori della Toscana attraverso iniziative e collaborazioni commerciali. Del resto per provare ad arrivare in Serie A servono risorse e di certo il solo bacino della Valdinievole non può sostenere tale progetto, tanto più se ci facciamo la guerra fra rioni".

Quindi l’obiettivo de La T Tecnica Gema Montecatini è la Serie A?

"A lungo termine, sì. La Serie A è l’unica categoria di questo sport che restituisce un minimo di visibilità a un’azienda che decide di investire nel basket. Procediamo però step by step e intanto concentriamoci sul tentare di andare in A2, il che non significa automaticamente che ci andremo: ci sono tante squadre forti a lottare con noi".

A proposito di A2, se la Fabo avesse centrato la promozione sarebbe rimasto come main sponsor?

"Sì, c’era una clausola che prevedeva il rinnovo automatico in caso di promozione. Non essendosi concretizzato questo scenario e vista l’impossibilità di essere title sponsor, conditio sine qua non per rimanere come partner in Serie B, abbiamo rescisso. Solo in un secondo momento si è fatta avanti Gema nella persona di Alessandro e ho sposato il loro progetto".

Come vede la squadra? C’è rammarico per qualche punto perso per strada?

"Mi sembra che il campionato sia di una competitività così elevata che ogni squadra può vincere o perdere contro chiunque, anche le partite sono godibili e divertenti. Noi siamo dove volevamo essere, l’importante è finire davanti a tutti a maggio".

L’infortunio di Chiarini però non ci voleva.

"Sono situazioni che fanno parte del gioco e che possono essere anche viste come occasioni per responsabilizzare ancora di più i compagni di squadra. Penso sia anche per questo motivo che la società ha deciso di non intervenire sul mercato".

Che ne pensa invece del format del campionato, con così tante partite ravvicinate?

Credo che premi l’organizzazione complessiva delle società, specialmente in un girone come il nostro, con tante trasferte complesse dal punto di vista logistico. Io però sono tranquillo, abbiamo un gruppo di persone straordinarie che lavorano con grande passione a supporto della squadra".

Filippo Palazzoni