Il destino delle Terme: cosa succede. Dal ’ribasso’ alla vendita separata

Due soluzioni sul tavolo, la Regione propenderebbe per la cessione separata dei singoli beni strategici

Il destino delle Terme: cosa succede. Dal ’ribasso’ alla vendita separata

Il destino delle Terme: cosa succede. Dal ’ribasso’ alla vendita separata

Quale sarà il destino delle Terme, dopo che la procedura di gara per la vendita dei beni strategici è andata deserta? Il commissario giudiziale Alessandro Torcini, commercialista di Empoli molto esperto di procedure concorsuali, dovrà incontrare Alessandro Garofalo, giudice delegato della sezione fallimentare del tribunale di Pistoia, per valutare e concordare le scelte più opportune. Il professionista mantiene il massimo riserbo sul tema, ma, in questo momento, sono due le soluzioni ipotizzabili. La prima prevede un nuovo tentativo di vendita in blocco dei beni strategici, con l’offerta minima che scenderebbe da circa 42 a 28 milioni di euro, un terzo in meno. Nonostante la diminuzione rilevante del prezzo, mancherebbero alcuni milioni rispetto a quelli che sarebbe in grado di presentare un eventuale raggruppamento di soggetti pubblici, gli unici di cui è noto un interesse concreto.

A dicembre dello scorso anno, la Regione ha approvato una legge che consentirà al socio di maggioranza delle Terme di presentare un’offerta da 17,5 milioni di euro per l’acquisto di Tettuccio, Regina, Redi ed Excelsior. Il Comune, da parte sua, è pronto a presentare un milione e mezzo per l’acquisto della Torretta, prezioso edificio ormai da anni in pessimo stato, che necessita di un rilevante progetto di recupero. La Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia ha presentato una manifestazione di interesse per le Terme. I tre soggetti pubblici possono partecipare insieme a una nuova gara, anche se mancherebbe ancora qualche milione, che potrebbe essere investito da Cassa Depositi e Prestiti, più volte chiamata in ballo per la salvezza delle Terme. Cdp però non ha mai preso una posizione ufficiale.

La seconda possibilità prevede la messa in vendita, singolarmente, di ogni bene strategico. La Regione socio di maggioranza, non ha commentato l’esito negativo della gara appena conclusa, in segno di rispetto per il complesso lavoro dei professionisti coinvolti e dell’autorità giudiziaria. A Firenze però, senza alcun tentativo di influenzare i soggetti che dovranno decidere, la giunta di Eugenio Giani propenderebbe per la vendita separata di ogni singolo bene strategici. In questo modo, il socio di maggioranza potrebbe acquistare subito Tettuccio, Regina e Redi, utilizzando i 17,5 milioni già stanziati. Non è dato ancora di sapere se il Comune farebbe la stessa cosa per la Torretta e la Fondazione della Cassa di Risparmio per l’immobile verso il quale ha da tempo presentato interesse.

Una soluzione di questo tipo, di cui al momento non parla nessuno in modo ufficiale, consentirebbe di intervenire il prima possibile per il recupero di edifici storici che non versano nelle migliori condizioni. Mentre, per altre strutture, potrebbe aprirsi la porta dell’arrivi di un privato. Tutto questo, in ogni caso, tenendo conto del complesso sistema di distribuzione negli edifici termali delle acque. La scelta migliore, adesso, deve essere valutata dal commissario giudiziale Torcini e dalla sezione fallimentare del tribunale di Pistoia. Daniele Bernardini