Il dibattito sulle Terme. Le divisioni in consiglio sull’ingresso del privato

Per la vendita dei beni non strategici Del Rosso ribadisce l’apertura del Comune. Dall’opposizione il no di Fanucci: "Gli asset chiave devono rimanere pubblici".

Il dibattito sulle Terme. Le divisioni in consiglio sull’ingresso del privato

Il sindaco Claudio Del Rosso ribadisce la massima disponibilità, anche a farsi da parte, nei confronti di un soggetto di comprovata serietà e robustezza finanziaria che dovesse farsi avanti nella nuova procedura per la vendita dei beni non strategici delle Terme. I termini della nuova gara, che prevede offerte minime di 35,6 milioni, il 25% in meno della prima, scadranno l’11 marzo. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale non è mancata la tensione e il botta e risposta quando il consigliere di minoranza Edoardo Fanucci è tornato a ribadire la necessità di mantenere pubblica la proprietà delle Terme. "Davanti all’asta – ha sottolineato Del Rosso – e alle decisioni del tribunale e degli organi della procedura, rimaniamo in rispettoso silenzio. Il Comune e, per quanto ne so anche se non sta a me fare dichiarazioni per gli altri, la Regione e la Fondazione Caripit sono pronti a confermare gli impegni presi per garantire il patrimonio delle Terme, che appartiene anche a quello dell’Unesco. Se ci fosse un imprenditore serio che si vuole fare avanti, l’amministrazione ha le braccia aperte ed è pronta a farsi da parte, nei limiti della legge. In ogni caso, prima di marzo, riporteremo in votazione l’offerta di acquisto della Torretta".

Fanucci non ha rinunciato a una frecciata polemica nei confronti del sindaco. "Mi stupisce che il consiglio comunale arrivi dopo la banda – ha dichiarato –. Da parte nostra abbiamo sempre sollecitato il Comune a comportarsi in modo proattivo, dandosi da fare per concretizzare l’acquisto della Torretta. Invece l’amministrazione, con una variazione di bilancio, ha tolto gli interessi del mutuo necessario all’operazione nel 2024, perché quest’anno non sarà fatta. Ci opporremo in tutti i modi possibili alla vendita a privati dei beni strategici delle Terme, che devono restare pubblici".

La procedura di gara, con una riduzione complessiva del valore degli immobili, preoccupa Simone Magnani (Movimento Cinque Stelle), che teme possa andare male. Baroncini, in merito all’asta, ha detto che "poteva essere valutato, visto il grande interesse pubblico legato all’azienda, se era il caso di andare dagli organi della procedura e di chiedere se non era il caso di scegliere un’altra forma di vendita, visti gli esiti precedenti".

Daniele Bernardini