Il mistero delle maleodoranze. L’esito delle indagini di Arpat: "Odori molesti non registrati"

La nota dell’azienda: "Per proseguire le indagini un sistema per le segnalazioni insieme agli enti locali"

Il mistero delle maleodoranze. L’esito delle indagini di Arpat: "Odori molesti non registrati"

Un sopralluogo degli ispettori di Arpat (foto di archivio)

Il personale Arpat dei dipartimenti di Pistoia e Lucca ha effettuato una serie di sopralluoghi quotidiani mirati a identificare l’origine degli odori molesti segnalati nei giorni scorsi fra Villa Basilica e Collodi. I tecnici asseriscono di non aver percepito odori particolarmente irritanti, molesti e persistenti, a eccezione del 26 settembre. Solo nel primo sopralluogo, richiesto dal sindaco Riccardo Franchi, effettuato a Collodi e in località Ponte a Villa, dichiarano di aver percepito odori. I tecnici hanno controllato anche Veneri e Macchie di San Piero, senza riuscire a risalire all’origine del cattivo odore, a causa dell’assenza di fumi o nebbie. Sono stati segnalati diversi tipi di odori, come bruciato da cavi elettrici e odore di ammoniaca, su un’area molto estesa dove sono presenti molti diversi insediamenti produttivi. Arpat non esclude malfunzionamenti della rete fognaria, del metanodotto o della rete elettrica. Per questo è stato chiesto ad Acque Spa di attivare controlli sulla rete fognaria della zona e sulle condotte degli stabilimenti. I sopralluoghi del 27, 28 e 29 settembre e di venerdì 4 ottobre sono stati eseguiti pochi minuti dopo le segnalazioni ricevute; il 27 settembre il personale Arpat, di concerto con il Gruppo Carabinieri Forestali, ha eseguito un accertamento nel cartonificio di Ponte a Villa, dove si avvertiva un leggero odore di processi depurativi,, che comunque non appariva riconducibile alla tipologia di maleodoranze segnalata. Il cartonificio, spesso indicato come sorgente, è stato oggetto di due ispezioni, ma non è stato identificato come la causa della maleodoranza. È stata, inoltre visionata anche l’area a valle del cartonificio, dove sono situati altri impianti produttivi, ma anche in questo caso gli accertamenti hanno dato esito negativo.

Le due ispezioni effettuate non hanno permesso di identificarlo come origine del cattivo odore; anche nell’area a valle, dove insistono altri impianti produttivi, gli accertamenti hanno dato esito negativo. Insieme ai vigili del fuoco, il 28 settembre hanno controllato Collodi, Veneri e Ponte all’Abate, senza riscontrare particolari odori.

Arpat, quindi, valuta necessario, per proseguire le indagini, attivare un sistema organizzato di raccolta e validazione delle segnalazioni, al fianco degli enti locali; le informazioni potranno essere elaborate dall’Agenzia, insieme ai dati meteorologici, per restringere l’area di intervento.