"Apprendiamo dalla stampa che il ministro Giancarlo Giorgetti avrebbe garantito l’intervento del governo in caso di asta deserta per i beni strategici delle Terme. Esattamente come poco prima delle elezioni politiche l’allora ministro leghista Massimo Garavaglia garantì l’intervento dell’esecutivo in caso di asta deserta. Ovviamente dopo il voto quell’asta andò deserta, ma del governo non si ebbero notizie".
Il consigliere comunale di minoranza Simone Magnani (Movimento Cinque Stelle) interviene sulle dichiarazioni rilasciate dall’esponente del Carroccio a Montecatini. "Che per le Terme di Montecatini serva un intervento coordinato Stato-Regione-Comune-privato – prosegue – non solo lo dico dal primo giorno di mandato, ma ci abbiamo anche lavorato come opposizione unita, arrivando, grazie all’allora viceministra Alessandra Todde, a convocare l’amministratore delle Terme al ministero dello sviluppo economico. A bloccare tutto furono proprio la Lega e il sindaco Baroncini che volevano la privatizzazione con il famoso bando dell’assegno fantasma. Il ministro dello sviluppo economico era proprio Giorgetti, che evidentemente non era così volenteroso".
L’esponente dell’opposizione afferma che "il modello Salsomaggiore lo sentiamo ripetere da due anni, ma dobbiamo sottolineare che le situazioni sono di quanto più distante ci possa essere. Visto il numero di immobili da tutelare, la situazione della concessione delle acque, l’entità del debito e il valore degli interventi di recupero, il tempo impiegato e lo stato giuridico dell’asta, il modello Salsomaggiore non farebbe altro che far fallire la società non salvando niente in città. Trovo sinceramente vergognoso che si faccia ancora questo tipo di campagna elettorale sulle Terme e trovo scandaloso che si muova addirittura un ministro per prendere in giro una città stremata".