Il museo virtuale del brigidino. L’accesso avverrà con il Qr-code stampato su tutte le confezioni

Il sindaco Anna Trassi chiede la collaborazione dei brigidinai: "Primo passo per arrivare a quello fisico"

Il museo virtuale del brigidino. L’accesso avverrà con il Qr-code stampato su tutte le confezioni

Il sindaco Anna Trassi chiede la collaborazione dei brigidinai: "Primo passo per arrivare a quello fisico"

Da diverso tempo a Lamporecchio si parla di aprire un museo storico dedicato al brigidino, il dolce noto in tutta la Toscana, diventato negli anni un simbolo che contraddistingue il paese. Infatti, appena ti presenti e informi l’interlocutore che sei di Lamporecchio, subito come risposta immediata arriva la battuta: "Allora, sei del paese dei brigidini". Inoltre, negli ultimi anni Lamporecchio ha vissuto un forte sviluppo del turismo. Nella stagione estiva le colline del Montalbano sono visitate da migliaia di turisti stranieri. Un museo del brigidino con tutta la sua storia può essere un interessante biglietto da visita di una comunità in fermento che grazie a questo dolce è cresciuta economicamente.

L’opportunità di parlare del brigidino e di creare un luogo dove lo si racconta, ha aperto un dibattito a Lamporecchio che ha visto gli interventi della Confesercenti, del presidente dei Commercianti del Centro di Lamporecchio Elisa Cappelli e di Michela Rinati, una componente del consiglio d’amministrazione della nota ditta di brigidini Rinati Srl. "Sono d’accordo sulla volontà di creare una struttura fisica museale sul brigidino – esordisce la sindaca Anna Trassi da noi interpellata –. La direzione sarà questa e ci troveremo a dovere risolvere alcune problematiche come l’individuazione di un locale e il relativo personale che si prenda cura del museo. Ma nell’immediato stiamo lavorando, in sinergia con i brigidinai, alla creazione di un museo del brigidino virtuale. L’obiettivo è di raccogliere tanto materiale storico e altre notizie riguardanti il brigidino, per fare delle pagine virtuali da leggere attraverso un QR-code, che sarà collocato su tutti i sacchetti, cartoni e confezioni contenenti brigidini. Il consumatore con una semplice operazione di inquadratura fatta con il cellulare potrà avere tante informazioni sulla storia di questo dolce".

"Diventa importante – continua il sindaco Trassi – adesso collaborare con tutti i brigidinai, perché possano accogliere la nostra proposta. L’obiettivo di tutti sarà quello di valorizzare il prodotto del brigidino. Questo sarà il primo passo, realizzabile credo in pochi mesi, che potrà fare da apripista ad un progetto più ambizioso che sarà l’apertura di museo fisico da collocare nel centro del paese".

Nel dibattito interviene Michela Rinati, dell’omonima ditta che produce brigidini e torrone. "Come azienda sposiamo in pieno l’idea dell’amministrazione comunale di collocare un QR-code su tutte le confezioni contenenti i brigidini. Siamo anche a disposizione, - afferma Michela Rinati- attraverso i nostri operatori, per aiutare il Comune a realizzare le pagine che raccontano la storia dl brigidino. È un lavoro importante, che richiede molta professionalità e competenza e per questo motivo occorre il lavoro sinergico di tutti, dagli storici, le aziende, i brigidini e l’amministrazione comunale. I contenuti che saranno letti attraverso il QR-code diventeranno una precisa e accurata identità del nostro dolce. Chiaramente per centrare questo obiettivo servirà del tempo. Contenuti delle pagine ma anche il rifacimento di tutti i contenitori con l’apposizione del QR-code non sono operazioni subito realizzabili. Ma l’importante è iniziare una strada che è quella di valorizzare un dolce che contraddistingue Lamporecchio non solo in Toscana, ma in tutta Italia".

Massimo Mancini