Il nodo di ponte all’Abate. L’opposizione attacca: "Serve un tavolo di crisi"

Il gruppo consiliare si rivolge ai Comuni di Pescia, Capannori e Villa Basilica "Serve un intervento urgente per sostenere aziende e attività commerciali" .

Il nodo di ponte all’Abate. L’opposizione  attacca: "Serve un tavolo di crisi"

Il nodo di ponte all’Abate. L’opposizione attacca: "Serve un tavolo di crisi"

I consiglieri comunali di ’Pescia Cambia’, Vittoriano Brizzi, Oreste Giurlani (foto) e Paolo Petri, hanno scritto ai sindaci di Pescia, Villa Basilica e Capannori e alle associazioni di categoria per chiedere l’attivazione di un tavolo di crisi, nonché un intervento urgente per sostenere aziende e attività commerciali interessate dalla chiusura del Ponte all’Abate. L’intervento sull’infrastruttura, come noto, comporta una lunga chiusura, dai sette ai nove mesi, che avrà ripercussioni e disagi per imprese e residenti, per il distretto cartario, il turismo, i pendolari e il collegamento fra Valdinievole e piana di Lucca.

"Siamo quindi a richiedere l’attivazione di un piano di ristori per quelle attività che sono coinvolte definendo una zona rossa – affermano – come era stato fatto nel 2019 per il ponte degli Alberghi, a Pescia, e dei Mandrini ad Abetone". Le richieste sono quelle di "attivare un tavolo permanente con il Comune di Capannori, Villa Basilica e le associazioni di categoria; attivare procedure con la Regione Toscana per un Tavolo di Crisi per la chiusura del Ponte all’Abate; definire insieme alla Regione Toscana la zona rossa di influenza della chiusura del Ponte e censire le attività economiche coinvolte; attivarsi insieme ai Comuni e alla Regione Toscana, come fu fatto con successi con il Ponte degli Alberghi, per un tavolo con l’Agenzia delle Entrate locale, provinciale e regionale per intervenire con proroghe e rateizzazioni".

Non solo: secondo ’Pescia cambia’, "deve partire una lettera dell’Amministrazione, coinvolgendo gli attori del tavolo di crisi, alle banche del territorio, per chiedere di venire incontro alle attività coinvolte; vanno attivati da subito indirizzi e procedure per la riduzione della nostra pressione fiscale, ma soprattutto spostare le scadenze dove possibile, bloccare per la zona rossa l’attivazione di nuove tasse e aumenti sui servizi, per venire incontro ad attività e famiglie; chiedere alla Regione Toscana l’attivazione della Cassa Integrazione in deroga per le nostre attività".

Una volta definito il percorso per lo stato di crisi, "anche il Comune dovrà essere pronto a stanziare delle somme per le nostre attività. Infine occorre essere pronti a promuovere quell’area con iniziative ad hoc. Per la Fondazione Carlo Collodi servirà un tavolo specifico – concludono – senza contare che c’è bisogno di intensificare i controlli sul traffico, verificare lo stato di attuazione dei lavori, chiedere che venga realizzata una passerella pedonale autorizzata dal Genio civile ad altezza di ponte".

ec