Dibattito piuttosto animato e clima acceso nel corso dell’assemblea pubblica sul tema dell’apertura di un nuovo Cas per le famiglie di migranti a Marliana. Nella sala consiliare abitanti del paese,il sindaco Federico Bruschi ha dovuto prendere atto delle critiche arrivate da più di un cittadino sulla presunta mancata comunicazione in tempi congrui dell’apertura di un nuovo centro per l’accoglienza di migranti. Bruschi, presente all’assemblea insieme a consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, e a un rappresentante di Ospita, la società che gestirà il Cas, ha risposto che ha potuto comunicare quando ne è venuto a conoscenza dalla Prefettura.
L’assemblea pubblica era stata garantita dal sindaco Bruschi già a fine luglio, ovvero all’indomani dell’annuncio che gli era arrivato dalla Prefettura della necessità di aprire un Cas nell’ex Hotel Europa. Una decisione che, da allora, ha creato polemiche e discussioni, soprattutto perché il territorio a livello provinciale ha "già dato", come si dice in questi casi, per l’accoglienza ai migranti da oltre un decennio. Invece la decisione della Prefettura di requisire l’immobile, che fra l’altro era stato messo all’asta, ha riaperto il dibattito anche se la situazione al momento appare ampiamente sotto controllo. "Sabato scorso sono arrivate le prime due famiglie – dichiara il sindaco Bruschi – ma già il giorno successivo una è andata via: pertanto resta, al momento, un solo nucleo ed abbiamo avuto la conferma che gli spazi dell’ex hotel saranno utilizzati soltanto per questa tipologia di migranti. Al momento non possiamo sapere quella che sarà la capienza finale e definitiva, anche perché tutto dipende dall’andamento dei flussi: via via che si registrano sbarchi e smistamento nelle varie regioni, sappiamo che per la presenza di famiglie intere, in provincia, verranno a Marliana. All’interno i locali possono ospitare anche fino a 50-60 persone: proprio sabato scorso sono stato in struttura per capire com’era la situazione visti anche i tanti anni di chiusura dell’albergo".
All’incontro pubblico di ieri sera erano presenti anche i referenti di Ospita Srl, la società che si occupa dell’accoglienza, così come i militari della locale stazione dei carabinieri che devono garantire la sicurezza. "A Marliana vogliamo adottare la linea che usiamo in tutti i luoghi dove svolgiamo il nostro lavoro – afferma Giulio Cuore, legale rappresentante di Ospita Srl – ovvero mettersi a disposizione della cittadinanza per creare un ponte utile alla convivenza fra gli abitanti e gli ospiti. L’orientamento della struttura è quella di ospitare famiglie per volontà della Prefettura, ma non siamo noi a prendere poi le decisioni finali". In questi casi, però, le apprensioni di chi risiede in questi luoghi sono legate anche all’integrazione e la paura di avere a che fare con persone problematiche. "Porto sempre come esempio il caso di Proceno, in provincia di Viterbo – ha concluso Cuore – dove in un borgo di 500 abitanti le persone che erano ospiti in struttura poi sono rimasti sul posto perché o trattenuti da imprenditori di zona a lavorare oppure perché si sono avvicinati alle famiglie. A livello di struttura dell’ex hotel, infine, è nostra intenzione mettere tutto a norma per renderla fruibile al meglio".
S. M.