
di Martine Nerli
In occasione del 67° gran premio Nello Bellei in programma sabato alle 18, il Comune intitolerà il piazzale antistante l’ingresso al Sesana al guidatore che ha reso prestigio e onore alla cittadina nel panorama ippico internazionale. La cerimonia si svolgerà sabato alle 15,30 alla presenza del sindaco Luca Baroncini, del direttore business unit ippodromi Snai Stefano Marzullo e della famiglia Bellei con i figli Enrico e Rossella. Dopo la borchia in ottone sulla "Walk of fame" di viale Verdi insieme ad altri personaggi celebri di Montecatini in primis il rivale di sempre Vivaldo Baldi, la città dedica un secondo riconoscimento ad un grande uomo di cavalli. E’ un segno culturale importante, la conferma dello stretto legame fra la città termale e l’ippica. Nello è protagonista assoluto degli anni d’oro dell’ippica con i suoi undici frustini d’oro e un numero infinito di campioni, dalla chiamata di Omero Baldi in Toscana quando Bellei era poco più che adolescente è un rincorrersi di aneddoti, con Vivaldo (figlio di Omero) che aveva sei anni più di lui si spartivano i cavalli di scuderia animando la rivalità che in realtà si era costruita più nel parterre del Sesana che in pista. In un modo o nell’altro le storie dei due si incrociavano sempre, uno su tutti il gran premio Ghirlandina (oggi Renzo Orlandi) del 1957 quando Omero fu costretto ad affidare Checco Pra a Nello perchè Vivaldo era appiedato. "Hai testa e mani- disse "Cincerina" al giovane Bellei- il cavallo ce lo metto io, non puoi perdere". Da quel momento nasce il mito, prima pagina su La Gazzetta dello Sport e apprezzamenti da tutta Italia. Ma quello non fu l’unico momento di pace nell’eterno dualismo Baldi-Bellei, nel Derby del 1974 si consumò una delle più belle dimostrazioni di stima e di rispetto, sull’ultima curva Nello all’esterno con Aprile affianca Vivaldo in corda con Pistillo che dà segni di stanchezza. Bellei pensa bene di concedergli un momento di respiro alla corda prima di affrontare la lunga retta di Tor Di Valle e chiede al collega di fargli posto. Sono attimi: "C’hai roba in mano?" chiede Vivaldo – "Vo a vincere" risponde Nello. Baldi a quel punto smette di comandare permettendo così a Nello di vincere il secondo Derby della carriera. Nel 1958 Nello indossò la storica giubba a righe bianca e celeste della Scuderia Kyra alla quale rimarrà fedele fino al termine della sua carriera, quei colori segnano un periodo decisamente fortunato con la conquista del primo Derby nel 1963 in sulky a Steno. Nel ‘64 dopo una stagione irriverente arriva anche la chiamata dal Roosevelt, Bellei non ci pensa due volte e con Steno vola a New York per l’International Trot, una corsa rimasta nel cuore degli appassionati con la rottura al via e una rimonta da cardiopalma, è il secondo posto più famoso della storia del trotto. Nello stesso anno arriva anche il primo frustino d’oro. Uno stile di corsa inimitabile, riusciva a portare al palo cavalli che sembravano fermi al mezzo giro finale, le mani d’oro facevano pendant con una testa tattica e precisa, la postura leggermente piegata sulla destra per bilanciare i cavalli in curva a completare il ricordo di un professionista indimenticabile. Bellei alla Kyra sfornava vere icone del trotto come Sem, Scellino, Valpiana, Aprile fino all’incompiuto Sperlak. Nel 1997 arriva il passaggio del testimone con una suggestiva coincidenza, il figlio Enrico vince il suo primo Derby in carriera con Uronometro alla stessa età (34) in cui Nello vinse il primo Nastro Azzurro. La storia continua.