REDAZIONE MONTECATINI

Il teatro Pacini e la scuola di montagna. Investimenti per la cultura e in difesa delle comunità locali

L’ente Cassa di Risparmio Pistoia e Pescia impegnato in azioni di contrasto alla povertà educativa in Valdinievole. E deciso a evitare lo spopolamento nelle aree interne e ad avviare di un intervento pilota sulla sanità territoriale .

Il teatro Pacini e la scuola di montagna. Investimenti per la cultura e in difesa delle comunità locali

Tanti giovani a uno spettacolo al Teatro Pacini di Pescia (foto d’archivio) per il quale è previsto un contributo per l’adeguamento

VALDINIEVOLE

Pur sempre una fase progettuale, ma, adesso, di tipo esecutivo. Tra le operatività più sentite dell’anno 2023-2024 a marchio Fondazione Caript senza dubbio il Masterplan della Valdinievole, il maxi progetto a firma dell’archistar Boeri che nel 2025, ora è quindi certo, proseguirà nel suo cammino con la progettazione esecutiva della pista ciclabile, tassello di un’azione strategica a sostegno dell’area. È questa la riprova dichiarata della volontà che già in questi ultimi giorni era emersa con le approvazioni delle convenzioni nei consigli comunali degli undici comuni coinvolti nel Masterplan. Ma "Valdinievole" per la Fondazione Caript non vuol dire solo "Masterplan". Significa anche Comunità Educante, progetto nel quale l’ente Cassa di Risparmio Pistoia e Pescia si vede impegnato in azioni di contrasto alla povertà educativa svolte in collaborazione con Asl, Comuni, Sds e Fondazione delle Comunità Pistoiesi e significa anche cultura con, come detto, l’adeguamento del Teatro Pacini di Pescia, uno dei palchi principali del circuito Teatri di Pistoia, realtà che, ai tempi della ‘fu’ Associazione Teatrale Pistoiese, l’ente presieduto da Gori ha contribuito a fondare e ha continuato negli anni a sostenere. Significativo l’impegno che la Fondazione Caript riverserà poi sulla montagna pistoiese. In primis con un intervento pilota che guarda alla persona e lo fa in un’ottica sì di cura, ma soprattutto di territorio: perché una comunità in salute che gode di servizi è una comunità che resta e non abbandona il luogo che vive, contribuendo a scongiurare il fenomeno sempre più presente dello spopolamento. Nasce così la volontà di creare e promuovere un modello di sanità di prossimità in collaborazione con Sds e Asl che preveda servizi aggiuntivi quali trasporto domiciliare o presa in carico, o tutta quella serie di altre azioni nuove che dovranno rispondere alle esigenze del territorio. E poi ancora: la creazione di una Scuola di Montagna a proposito di formazione e rete di competenze e il percorso che prosegue per la prima Comunità Energetica Rinnovabile (Cer) della provincia, il cui obiettivo nell’ottica della Fondazione è dar vita a una reale e tangibile infrastruttura sociale di "welfare ambientale".

"Al centro della nostra programmazione – ha spiegato il presidente Luca Gori, riepilogando gli interventi approvati - abbiamo posto l’esigenza di rispondere ai bisogni più pressanti del territorio e delle sue comunità e, allo stesso tempo, di gettare le basi per un cambiamento strutturale nelle nostre aree di intervento. È un percorso che affrontiamo rivolgendo particolare attenzione alle nuove disuguaglianze che minano la coesione sociale, anche nei nostri territori, e puntando in primo luogo sui giovani e sul loro potenziale, attraverso educazione, scuole e formazione".

linda meoni