In silenzio davanti al giudice. Il marito di Giusy resta in carcere. Oggi l’incarico al genetista

I difensori di Satori non hanno presentato per il momento istanza di scarcerazione per i fatti di Livorno

Femminicidio a Buggiano

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Buggiano (Pistoia), 24 giugno 2024 – Proseguono a pieno ritmo le indagini dei carabinieri alla ricerca della verità sulla tragica morte di Giusy Levacovich, la donna di 38 anni trovata morta all’alba di martedì 11 giugno, non lontano dalla casetta prefabbricata in cui viveva con il marito e tre dei suoi quattro figli, nell’insediamento nomade del Molin Nuovo, in via XXIV Maggio. La donna, è la principale ipotesi degli inquirenti, sarebbe stata strangolata con un indumento. Indagato per omicidio è il marito, Marco Satori, 43 anni, difeso dagli avvocati Stefano Camerini e Michele Nigro, entrambi del foro di Prato. L’uomo, ieri mattina, è comparso davanti al gip del tribunale di Prato per l’interrogatorio di garanzia per una vicenda parallela che lo vede indagato per ricettazione e uso indebito di carte di credito per fatti avvenuti a Livorno fra il marzo 2023 e l’aprile scorso. Si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Come si ricorderà, era stato arrestato dai carabinieri di Livorno in esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale livornese ed era stato condotto nel carcere di Prato. I suoi difensori, per il momento, non hanno presentato istanza di scarcerazione. "E’ profondamente turbato", ci ha detto ieri l’avvocato Camerini riferendosi alla morte della moglie, con cui era sposato da ventidue anni.

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Un matrimonio segnato anche da momenti di tensione. Satori, la sera stessa del delitto, era stato sentito a lungo dai carabinieri, come ci ha spiegato l’avvocato Camerini che lo assiste da tempo nelle varie vicende giudiziarie: "La sera dell’11 giugno sono stati i suoi familiari a chiamarmi, avevano saputo che i carabinieri lo stavano cercando. Nel primo pomeriggio l’ho accompagnato alla stazione di Iolo dove lo stavano aspettando i carabinieri di Pistoia e da lì ci siamo spostati al Comando di Pistoia dove è stato sentito a lungo, fino alle undici di sera. Un interrogatorio a cui non ho assistito perché non era formalmente indagato. E’ stato verbalizzato in maniera molto dettagliata. Ha detto che nel momento in cui Giusy è morta lui a casa non c’era. Dall’autopsia ci attendiamo risposte che possano far luce su questa tragedia". Intanto oggi il magistrato che dirige le indagini, sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, conferirà l’incarico al genetista Ugo Ricci che svolgerà le analisi sul materiale biologico prelevato durante l’autopsia.