Emanuele Cutsodontis
Cronaca

Infangata la morte del poliziotto: "Diego è stato ucciso dal vaccino"

Le scritte al cimitero, a maggio lo stesso episodio avvenne dopo la scomparsa del pompiere Del Ministro

Diego Dino Guida, assistente capo coordinatore in servizio da diverso tempo al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pescia: aveva 59 anni, sarebbe andato in pensione nel prossimo mese di maggio

Diego Guida, assistente capo coordinatore in servizio da diverso tempo al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pescia: aveva 59 anni, sarebbe andato in pensione nel prossimo mese di maggio

Pescia (Pistoia), 13 ottobre 2024 – I no-vax tornano a colpire. Sul muro di cinta del cimitero centrale di Pescia ieri sono apparse una serie di scritte realizzate con vernice rossa, firmate con la sigla V_V e il logo con tre V racchiuse in un cerchio: "Medici pro vax assassini consapevoli", "Dire la verità è il vero rispetto per Diego", "Diego non da malore ma da vax ucciso". Il gruppo di vandali ha approfittato della notte per imbrattare il muro con frasi che hanno coinvolto Diego Dino Guida, il 59enne poliziotto del Commissariato di Pescia scomparso lo scorso 3 ottobre, colpito da un malore, del quale venerdì, nella chiesa di Castellare, era stato celebrato il funerale in forma solenne, con la partecipazione delle massime autorità civili e militari, dei colleghi, del mondo del volontariato, di centinaia di persone, che avevano voluto accompagnarlo nel suo ultimo viaggio.

La sigla identifica i cosiddetti ‘guerrieri V_V’, un gruppo no vax molto attivo sui social, in particolare su Telegram, utilizzato per comunicare, darsi appuntamenti, reclutare nuovi adepti. Una sigla che anche in Valdinievole conosciamo bene, apparsa in occasione di altri episodi di vandalismo. In passato, questo gruppo di malviventi aveva preso di mira i centri vaccinali e le strutture che erano state utilizzate dai servizi sanitari per la campagna di vaccinazioni contro il Covid. Cinque mesi fa, in occasione della morte improvvisa del vigile del fuoco Samuele Del Ministro, bersaglio dei vandali era stato sempre il cimitero pesciatino, imbrattato da scritte dello stesso tenore di quelle viste ieri. Molte le reazioni indignate apparse sui social: "Ognuno la pensi come vuole ma se lo tenga per sé, non importa infangare così le persone per bene", "Son talmente coraggiosi e sicuri di detenere la verità assoluta, da andare ad imbrattare un cimitero di notte", "Gentaglia che ha una vita veramente triste", sono solo alcuni dei commenti apparsi.Ancora una volta, immediata è stata la reazione dell’amministrazione comunale: sono state subito coperte le scritte e il sindaco Riccardo Franchi ha duramente condannato gli autori delle vergognose scritte: "Un gesto ignobile – commenta – che come amministrazione comunale e a nome della città condanniamo fermamente; abbiamo già sporto denuncia alle forze dell’ordine, che speriamo riescano a individuare i responsabili grazie anche alle telecamere della zona. La morte di Diego ha scosso l’intera comunità, i vigliacchi autori di questo scempio non si sono fermati nemmeno davanti al dolore della famiglia e dell’intera città. Abbiamo subito attivato l’ufficio tecnico per intervenire e momentaneamente coprire questa ignominia che Pescia non merita assolutamente. Successivamente interverremo per la rimozione totale delle scritte, considerando che si tratta di un bene vincolato dalla soprintendenza".