Daniele Bernardini
Cronaca

Arrotondava vendendo integratori, multa salata per la professoressa

La guardia di finanza di Pistoia ha scoperto che la dipendente pubblica non aveva chiesto permesso alla scuola

La vicenda è stata portata alla luce dal nucleo di polizia finanziaria della Gdf

La vicenda è stata portata alla luce dal nucleo di polizia finanziaria della Gdf

Montecatini Terme, 18 luglio 2024 - Probabilmente pensava di svolgere un secondo lavoro che non avesse bisogno di particolari autorizzazioni, giusto per guadagnare qualche euro in più, per arrotondare lo stipendio da prof. Ma le cose non stavano proprio così. Un’insegnante di una scuola di Montecatini, residente a Pistoia, è stata sorpresa a vende online integratori alimentari, ma il ministero dell’Istruzione non l’aveva autorizzata. La vicenda è stata portata alla luce dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Pistoia. Le fiamme gialle, in seguito ad approfondimenti investigativi, hanno scoperto il secondo lavoro di una docente di una scuola superiore.

L’insegnante si era dedicata per un paio di anni alla vendita sul web di integratori per conto di una società del Nord. L’attività però non era autorizzata dalla struttura competente del ministero della pubblica amministrazione, come invece prescritto dalla legge. Un errore che adesso le costerà il 100% dei ricavi. Come spiegano gli investigatori, la donna dovrà versare tutti i quasi 10mila euro di provvigioni, nel frattempo incamerate dalla pubblica amministrazione. Risorse che andranno ad alimentare il fondo di produttività, secondo quanto stabilito dalla legge. La docente, in realtà, non è l’unica in a dover pagare dazio. A essere colpita è stata anche la stessa azienda che le aveva conferito incautamente l’incarico, senza essersi prima accertata dell’esistenza di un’autorizzazione. È stata sanzionata per 2.500 euro, multa che ha già pagato.

Il dettato normativo, del resto, non lascia margini interpretativi. Vantando un contratto a tempo pieno, le regole vigenti imponevano all’insegnante di non svolgere un altro incarico retribuito, se non debitamente autorizzato dal datore di lavoro pubblico chiamato a valutare profili di incompatibilità, a tutela della salvaguardia dell’imparzialità della pubblica amministrazione. Elemento che è finito, invece, sotto la lente di ingrandimento delle fiamme gialle che dal 2018, a seguito di un protocollo d’intesa stipulato con il ministero della pubblica amministrazione, sono chiamate a svolgere anche un’attività di monitoraggio sul rispetto della disciplina degli incarichi e il cumulo di impieghi nel settore pubblico. La guardia di finanza prosegue l’attività di controllo in tutto il territorio della provincia di Pistoia, per individuare e sanzionare tutti i casi di questo genere.