EMANUELE CUTSODONTIS
Cronaca

Insulti al derby di basket femminile. L’attacco al capitano della “Nico”: “Una partita bella rovinata così”

Nel mirino Diletta Nerini che in passato ha militato nel club lucchese: "Non sono i valori dello sport"

Il capitano della Butera Clinic Nico, Diletta Nerini, in passato ha militato nel club lucchese

Ponte Buggianese (Pistoia), 24 ottobre 2023 – Ha stupito, e non in positivo, quanto si è visto domenica al Palapertini di Ponte Buggianese, in occasione della partita fra le padrone di casa, la Butera Clinic Nico, e la Green Le Mura Springs Lucca, valida per il campionato basket femminile di serie B. Un derby vero e proprio. In campo, due squadre molto ben attrezzate e preparate. E al termine dei 40 minuti di una sfida combattuta ed equilibrata, ad avere la meglio sono state le lucchesi, un gruppo più amalgamato, che nei momenti decisivi è riuscito a essere più lucido e preciso. Un duello sentito fra due società che si conoscono molto bene, nei roster delle quali si contano molte ex. Forse troppo sentito.

Se in campo si è assistito a un bello spettacolo di sport, una parte del pubblico lucchese non ha dato bella prova di sé. Un drappello di giovanissime, in compagnia delle madri, in pratica fin dall’ingresso in campo, avrebbe iniziato a bersagliare con scherno la capitana della squadra valdinievolina, Diletta Nerini, che in passato ha militato nel club lucchese e, che da allenatrice, nel corso di alcuni camp e della Coppa Italia Under 14 dello scorso anno, ha avuto modo di seguire alcune delle ragazze del settore giovanile del Le Mura Spring. Motteggi, fischi, prese in giro, anche insulti. Un comportamento che la giovane non si aspettava, che ha preso di sorpresa tutto il gruppo pontigiano.

"Un po’ e un po’, poi basta. Mi sono arrivati insulti e prese in giro mentre giocavo – commenta –. Sono stata zitta e ho continuato a giocare. A fine partita, però, mi sarei aspettata che finisse tutto, che i tifosi avversari pensassero a far festa. Invece, no. Una bella partita, un’atmosfera bella, rovinata da un battibecco finale. A fine partita sono andata di là a salutare le avversarie e il coach, con molte di loro ho giocato assieme, siamo amiche, Luca Biagi è stato mio allenatore, abbiamo vinto un campionato insieme. Per noi la battaglia era finita lì. Poi sono andata vicino alle transenne per salutare le mie ragazze, le giovanissime che alleno. E invece mi sono ritrovata a dovermi di nuovo difendere dagli insulti e dalle prese in giro. Delle ragazzine e dei loro genitori. Io, che da allenatrice se una bimba manca di rispetto a qualcuno, anche a un avversaria, non la convoco per le partite – conclude –. Perché allenare è insegnare a giocare, sì, ma anche a stare al mondo. Con rispetto".