Montecatini Terme, 6 aprile 2024 – “Mia figlia mi ha chiamato nel cuore della notte. Mi ha detto ‘mamma, sto male, stiamo tutti male’". Così è iniziato l’incubo per decine di famiglie che, nel corso della notte, sono stati svegliati da telefonate di questo tenore dai loro figli che alloggiavano al Grand Hotel Nizza et Suisse di viale Verdi. Almeno cinquantadue le persone ricoverate, in stragrande maggioranza adolescenti, che provenivano da tre scolaresche diverse originarie della provincia di Fermo, di Viterbo e della Serbia. Sono state ore di grande apprensione per tanti genitori visto che, almeno inizialmente, non era chiara la dinamica dell’intossicazione generale. "I ragazzi – continua la giovane madre – hanno avuto forti episodi di diarrea, vomito e, alcuni di loro, febbre alta. Qualcuno ha anche detto di avere avuto sfoghi in faccia. Mi sono spaventata e mi sono messa subito in viaggio verso Montecatini. Adesso (ieri tardo pomeriggio ndr), piano piano, la situazione sta tornando alla normalità".
Da Fermo e da Viterbo, oltre a molti genitori, sono anche arrivati i dirigenti scolastici dei due istituti italiani coinvolti: la scuola Itet Carducci Galilei di Fermo e il liceo scientifico Paolo Ruffini di Viterbo. "Abbiamo predisposto il rientro della quasi totalità dei ragazzi – Maria Cristina Corradini, preside del Carducci Galilei – tranne, ovviamente, quelli ancora ricoverati. Tutti loro sono in buone condizioni di salute, tranne uno che purtroppo ha ancora la febbre alta. La situazione comunque è ampiamente sotto controllo. Ringraziamo i sanitari intervenuti che hanno prestato cure tempestive ai nostri ragazzi".
«Un’esperienza terribile – commenta la professoressa Claudia Prosperoni, dirigente scolastica del Ruffini – vissuta da un gruppo di nostri studenti delle classi terze e alcuni docenti. Vogliamo esprimere la più sentita vicinanza ai ragazzi e alle loro famiglie, per lo spiacevole epilogo di quella che doveva essere una importante esperienza formativa. Vera gratitudine rivolgiamo ai docenti, che, pur colpiti anche loro dalla situazione, non hanno mai smesso di restare vicini ai ragazzi. Nello sconcerto e nella profonda indignazione che in questo momento appartiene a tutta la comunità scolastica, attendiamo che vengano stabilite precisamente le responsabilità dell’accaduto".
Francesco Storai