Tredicesimo su venticinque. Questa la posizione del Sesana nella nuova classificazione degli ippodromi presentata dal ministero dell’agricoltura nel corso della Fiera cavalli di Verona. Ma, per usare una metafora calcistica, si tratta solo del girone d’andata. Nel ritorno l’impianto montecatinese ha tutte le possibilità per migliorare la sua posizione. Aspetto che non è solo di prestigio, in quanto come è stato spiegato in sede di presentazione, la classificazione determinerà le risorse che arriveranno dal ministero dal 2026. Intanto per quel che riguarda l’anno che sta per arrivare l’ippica dovrà affrontare l’ennesimo taglio: ci saranno 7,5 milioni in meno agli ippodromi e cinque milioni in meno per il montepremi.
Tornando alla classificazione il sottosegretario Patrizio La Pietra e il direttore generale della Direzione ippica Remo Chiodi l’hanno definita "dinamica", composta da macro-criteri che tengono conto della struttura dell’impianto e che a loro volta si dividono in sotto-criteri come l’analisi delle tribune e i criteri di vigilanza, fra i quali al momento non figura anche la qualità dei servizi offerti, valutata a partire da gennaio 2025 da un’apposita commissione in maniera continuativa. Ed è qui che il Sesana può giocare il suo jolly. Questo criterio infatti come illustrato da Fabio De Felice, professore dell’Università Parthenope di Napoli, esperto di modelli matematici e ideatore del metodo applicato, farà riferimento a "Impianti, strutture e servizi destinati al pubblico ed ai proprietari". In questo caso i sottocriteri sono: area attrezzata dedicata al pubblico (tondino, parco giochi per bambini, infermeria etc); tribune (capienza, aree coperte e climatizzate); area attrezzata per i proprietari (sala proprietari, club house, sala vip); servizi di ospitalità (bar, ristoranti, servizi igienici, parcheggi); impianti tecnologici (maxi schermi, wi-fi, impianto audio). E si sa che uno dei punti di forza del Sesana è rappresentata proprio dalla qualità e quantità dei servizi offerti.
Ci sono quindi tutte le premesse perchè la posizione in classifica venga migliorata. Graduatoria, che va detto, ha fatto storcere il naso a diversi addetti ai lavori. Se non altro perchè al primo posto si trova l’ippodromo romano delle Capannelle che corre il rischio di non svolgere la sua attività nel 2025, dopo che non c’erano state domande per il bando relativo alla gestione provvisoria del prossimo anno. Bando che poi è anche stato successivamente fermato dal Tar.
Niccolò Galligani