
Il manager Stefano Pucci
Montecatini (Pistoia), 11 maggio 2022 - Ci sono date importanti per la storia di Montecatini. Una di queste è sicuramente il 24 febbraio 2022, quando Stefano Pucci (unitamente alla famiglia Bassetti) ha definitivamente ceduto la proprietà del Grand Hotel & La Pace. Era il giorno dell’apertura delle ostilità in Ucraina, quando lo storico immobile passava alla Kib Holding srl, con sede legale a Imola, in provincia di Bologna, guidata dall’amministratore Massimo Bonori (bolognese residente a Cento, Ferrara) e controllata da Karina Boguslavskaya, 31 anni, nata a Kazan in Russia, ma residente a Londra e cittadina anche della Gran Bretagna. La parola adesso a Stefano Pucci.
Quello che si andava dicendo da alcuni mesi alla fine si è concretizzato: La Pace passa nelle mani di una società italiana controllata da una imprenditrice russo-britannica.
"In questi giorni ho letto anche molte inesattezze su questa vicenda. Alcuni chiarimenti sono pertanto necessari. Innanzitutto sulla tempistica. Già da due anni era aperto un confronto con le comproprietarie, le signore Bassetti, rispetto alla quali avevo una visione diversa sul futuro dell’hotel. Loro erano anche disposte a rilevare una parte importante del mio 50% della proprietà, diventando così la azioniste di maggioranza. Nell’aprile 2021 avevamo raggiunto un accordo di massima con le Bassetti sul nuovo assetto proprietario. Poco dopo però si è aperta una prospettiva diversa con l’arrivo della proposta di Kib Holding di acquistare la quasi totalità delle azioni. Alla fine di maggio è partita questa trattativa, finalizzata di fatto il 23 dicembre 2021, quando nessuno poteva certo immaginare scenari di guerra in Ucraina. Il rogito definitivo di fronte al notatio è stato perfezionato alla fine dello scorso febbraio".
Conosceva già Karina Boguslavskaya?
"Lei e il padre Irek Boguslavsky sono stati più volte clienti del Grand Hotel. Hanno sempre apprezzato Montecatini, la sua ospitalità e le sue terme. I miei rapporti con loro si erano limitati a questo. Nella trattativa per la vendita non ho mai parlato con Karina, neppure una volta. Come interlocutori ho sempre avuto i professionisti da lei incaricati di perfezionare l’accordo. Nell’attesa di giungere alla firma ci siamo anche brevemente incrociati e salutati cordialmente, ma senza fare riferimento alle questioni tecniche della compravendita".
Come definirebbe la famiglia Boguslavsky?
"Persone di alto livello, con interessi in diversi settori economici. Karina è cittadina britannica e vive da tempo a Londra, anche se è nata a Kazan nel Tartarstan, una repubblica autonoma della Federazione Russa. Spero, anzi sono convinto, che faranno buone cose per il rilancio di Montecatini".
Qualcuno ha ipotizzato sue difficoltà economiche alla base della vendita del Grand Hotel, così come le prospettive di una futura riduzione di personale.
"È appunto una delle inesattezze apparse giorni fa e di cui parlavo prima. La società che deteneva la proprietà della Pace è stata ceduta senza un solo euro di debito a bilancio, fatto che accadeva per la prima volta nella lunga storia di questa realtà sin dai tempi della Spatz e Suardi. E questo nonostante due anni di Covid, che ci hanno costretto a rimanere aperti per appena 45 giorni. Quindi nessuna difficoltà economica né previsioni di tagliare il personale. A questo proposito avrei tanti sassolini da togliermi dalle scarpe, ma mi sono imposto di non farlo, per me stesso".
È stata anche indicata una cifra di vendita di 30 milioni di euro.
"Inesatta pure quella. La cifra reale non la rendo nota per questioni di privacy. Posso solo dire che la valutazione definitiva è congrua rispetto all’indubbio valore dell’immobile e rappresenta anche una buona notizia per gli altri titolari di alberghi di prestigio do Montecatini. La Pace non è certo stata svenduta, ma pagata per quello che vale e potrà rappresentare un prezzo di riferimento per le altre proprietà".
Stefano Pucci rimane proprietario dell’altro albergo di famiglia, il San Marco di viale Rosselli. Sua è anche la San Marco Sport Events, agenzia internazionale che si occupa dell’organizzazione di eventi calcistici di alto livello.
Il suo futuro resta nell’ambito turistico o si concentrerà sullo sport?
"Sono attualmente impegnato in importanti progetti sportivi che puntano a portare in Italia giovani calciatori emergenti di altri continenti. La gestione della Pace assorbiva gran parte del mio tempo, che ora potrò utilizzare per altri obiettivi. Sono un montecatinese, amo la città che rappresenta il mio centro di gravità. Ma adesso potrò anche spaziare di più al di fuori dai confini italiani.