Un muro scheggiato, un mazzo di chiavi trovato sull’auto di Airam, ora sotto sequestro e che potrebbero essere state quelle usate da Khrystyna Novak qualche ora dopo l’arresto del fidanzato per rientrare nella villetta dove vivevano insieme. Chi le ha lasciate sulla macchina? Sono state usate da qualcuno per entrare in casa quando non erano ancora iniziate le ricerche della ragazza? Si allunga la lista dei misteri che agitano Corte Nardi dopo la scomparsa della bella ucraina, avvenuta dopo che il fidanzato fu portato in carcere per armi e dorga (ora è ai domiciliari) e lei rimase sola in casa. L’indagine è per omicidio volontario, per il momento a carico di ignoti e di approfondimenti in corso – si apprende – ce ne sarebbero molti: sugli elementi che hanno captato l’attenzione degli inquirenti (anche il muro scheggiato che Airam avrebbe detto essere stato intatto finché c’era lui), soprattutto dopo il sopralluogo nella villetta effettuato dagli inquirenti alla presenza di Airam Gonzalez, 41 anni, il fidanzato dell’ucraina; sui racconti dei vicini di casa sulle ore messe sotto la lente dall’inchiesta, sui soggetti che sarebbero transitati dalla Corte in quel lasso temporale in cui si annidano i misteri. Così come ci sono accertamenti tecnici in corso: sul ruter wifi della casa che potrebbe aver agganciato cellulari e che quindi sarebbe in grado di mappare chi è entrato e chi è uscito; sul traffico telefonico della cella di Orentano che potrebbe fornire indizi su arrivi e partenze. E poi la maglietta di Khrystyna, trovata nella boscaglia poco distante dalla villetta e che Airam ha riconosciuto come quella della 29enne: perché era lì? Sono state rilevate tracce su quell’indumento? Poi c’è il giallo del cagnolino di Khrystyna, Gaspar, preso dalle amiche quando la ragazza era già sparita e trovato in camera, al piano superiore: un canino che non sarebbe stato in grado, allora, di scendere le scale.
CronacaKhrystyna, i misteri Ritrovata maglietta