DANIELE BERNARDINI
Cronaca

Il Kursaal storico venduto ai privati

Contratto da 1,3 milioni di euro, sfuma l'acquisizione del Comune

La parte storica del Kursaal

Montecatini, 24 marzo 2018 - La società Monaco vende la parte storica del Kursaal, che si affaccia su corso Roma, a «Infinity Tissue Solution Italia», realtà con sede a Massa e Cozzile, per oltre un milione e 300mila euro. Il contratto preliminare è stato stipulato il sette dicembre scorso a Pistoia. La parte storica del Kursaal è composta da un’unità immobiliare a uso commerciale, posta al piano terra e seminterrato e la porzione del fabbricato antico al primo piano, nota come il salone storico. Il contratto  preliminare, in base all’accordo appena raggiunto, è sottoposto alla condizione sospensiva relativa all’ottenimento da parte del tribunale del via libera all’accordo di ristrutturazione del debito della società Monaco.

La realtà in liquidazione dovrà presentare il relativo documento entro il 30 giugno di quest’anno. Il contratto definitivo dovrà essere stipulato entro sessanta giorni dall’approvazione della omologa, mentre l’atto di avveramento non oltre trenta dalla scadenza del termine per l’esercizio del diritto di prelazione che, dato il particolare pregio storico-architettonico di uno degli edifici-simbolo della Montecatini liberty, spetta al ministero dei Beni culturali. Proprio al momento della stipula di quest’ultimo documento, la società di Massa e Cozzile potrà entrare in possesso del bene.

La firma del contratto preliminare di vendita ha lasciato molto deluso chi sperava che, in seguito a un accordo per la restituzione dello «scatolone», la sala sotterranea che avrebbe dovuto ospitare un centro polivalente rimasta al grezzo, il Comune potesse diventare proprietario della parte storica. Questa parte del Kursaal ha una destinazione ludica: il posto ideale, secondo qualcuno, per poter ospitare una eventuale sala da gioco a Montecatini, anche se la questione – vecchia ormai di decenni, è ormai caduta nel completo oblio.

L’amministrazione comunale, in ogni caso, in cambio della restituzione dello «scatolone», punta ad acquisire una serie di fondi all’interno del complesso progettato originariamente dal celebre architetto milanese Aldo Rossi (e poi parecchio modificato dopo la sua scomparsa), dove andrebbe ad allestire vari uffici dello stesso ente pubblico. Uno degli obiettivi di questa decisione è quello di garantire un maggior decoro nella piazzetta all’interno dello stabile, richiamando anche un numero maggiore di persone.