All’inaugurazione della mostra allestita nel negozio Coop delle locandine realizzate dagli studenti del liceo artistico Berlinghieri per promuovere la raccolta alimentare organizzata dall’Emporio Solidale lo scorso aprile erano presenti tutti i promotori dell’iniziativa: il sindaco Riccardo Franchi, l’assessore al sociale Cristiana Inglese, rappresentanti di Caritas, Croce Rossa, Pubblica Assistenza e Corpo delle infermiere volontarie. Ogni locandina è frutto del lavoro che gli studenti, coordinati dalla docente Jolanda Sebastio, hanno realizzato, pensando a slogan e immagini che potessero sensibilizzare alla donazione di alimenti. In mostra, tutte le migliori immagini realizzate. "L’Emporio della Solidarietà si propone di aiutare le famiglie che attraversano un momento non facile – commenta –, è qui che si misura il vero senso di comunità. E il lavoro di sensibilizzazione sicuramente non finisce con questa iniziativa, importante perché nasce dai ragazzi". È speranza degli organizzatori che la collaborazione con le scuole prosegua oltre il singolo progetto, per creare una contaminazione e una sinergia con il territorio. "La didattica deve trasmettere questi valori – afferma Mirco Peruzzi, CRI – anche la Coop, adesso, è più bella".
La raccolta dell’Emporio viene attivata in momenti specifici dell’anno, ma all’interno del negozio è sempre presente un carrello per raccogliere donazioni. "Eravamo in tanti a distribuire generi alimentari alle persone in difficoltà – aggiunge Maria Cristina Brizzi della Caritas –, abbiamo pensato di concentrarci in uno sforzo che possa essere più utile alle famiglie, oltre che più dignitoso". "Questa è un’azione congiunta importante – spiega Piero Grandi della Pubblica Assistenza – che ci vede tutti schierati insieme. Un impegno che non sempre vediamo realizzare".
Il direttore generale del negozio, Paolo Gelli, rivolge un appello alle aziende del territorio, affinché mettano a disposizione dell’Emporio prodotti, soprattutto per l’igiene e la sanificazione. "Vorremmo che ci fosse uno scambio – conclude Inglese – e che questi progetti lasciassero una traccia, contaminassero gli studenti. Questi lavori devono uscire dalle scuole, per aiutarci a pensare e a confrontarci su questi valori". Emanuele Cutsodontis