La protesta della Valle: "Siamo stati abbandonati"

I cittadini scrivono una lettera aperta sulle difficoltà di vivere in campagna "Degrado, strade dissestate, mancanza di servizi: per noi solo problemi".

La protesta della Valle: "Siamo stati abbandonati"

I cittadini scrivono una lettera aperta sulle difficoltà di vivere in campagna "Degrado, strade dissestate, mancanza di servizi: per noi solo problemi".

Il comitato per i Cittadini della Valle del Pescia non ci sta più ed esprime tutta la propria delusione per l’operato delle amministrazioni comunali che si sono alternate negli ultimi decenni. "Quante volte sentiamo parlare delle periferie delle città come luoghi di abbandono e di degrado, dove lo scollamento tra istituzioni e cittadini si rende ben visibile – afferma una nota del comitato –. Fatte le dovute proporzioni, i cittadini della Valle del Pescia si sentono come periferia degradata e abbandonata dalla propria città. La principale causa è sicuramente da imputare agli atavici problemi idrogeologici aggravati da interventi urbanistici disordinati e senza una visione futura che vada oltre l’interesse immediato sia del privato che dell’amministrazione pubblica".

"A ciò si unisce la nascita di una zona industriale – prosegue la nota –, fatta senza una decente programmazione che tenesse conto dei vari aspetti a partire dall’impatto ambientale alle numerose ricadute sui residenti. La mancanza di servizi essenziali, siano essi studi medici, farmacie, uffici postali, negozi per la spesa quotidiana, uffici per il disbrigo di pratiche burocratiche, completa il disagio. Gli abitanti della campagna debbono affrontare quanto sopra descritto muovendosi con propri mezzi, con tempi, costi e disagi, che magari altri cittadini non hanno: il tutto corredato da strade, spesso comunali, dissestate, abbandonate a se stesse, dove da anni nessuno mette mano".

I cittadini del comitato della Valle del Pescia ricordano come le richieste di confronto e le promesse siano state disattese dalla politica locale: "Purtroppo, al di là di generiche promesse, quasi sempre troviamo i fatti già compiuti che precipitano sulle nostre teste, senza nemmeno essere stati informati. Sarebbe previsto dalle norme che a fronte di vantaggi economici per alcuni, siano essi privati, aziende o enti pubblici, dovrebbero essere profuse compensazioni per chi ne sopporta i disagi: alla nostra zona non sono mai state destinate compensazioni. Danni sì, molti, indennizzi no, nessuno! La ciliegina sulla torta è stata l’introduzione del nuovo tributo sui passi carrabili – conclude la nota – una compensazione all’incontrario per le nostre zone di campagna".

ec